Il Microdono, che è un’idea di Animainprese di cui la CDA fa parte, è stato applicato al mondo del Vending e, nello specifico, ai distributori automatici gestiti dall’azienda, secondo una procedura molto semplice: chi prende un caffè alla vending machine può scegliere di pagare un sovrapprezzo di 10 centesimi; il surplus di incasso viene contabilizzato separatamente e destinato ad un’attività o un’associazione scelta dall’azienda.
L’importo raccolto nel 2017, pari a 2.000 euro, venne destinato all’Associazione Endometriosi Friuli Venezia Giulia Onlus, come supporto al lavoro di informazione su questa patologia, che essa compie sul territorio.
L’importo raccolto nel 2018, pari a 1.800 euro, è stato devoluto all’associazione La Viarte che si occupa di educazione giovanile.
“Siamo molto grati alla CdA – ha dichiarato don Vincenzo Salerno, direttore de La Viarte – per averci coinvolto in questa iniziativa di responsabilità sociale d’impresa volta ad aiutare la nostra associazione. Intendiamo adoperare anche questa offerta per il bene dei ragazzi della nostra comunità e di quelli coinvolti nelle altre nostre attività; in particolare ci stiamo concentrando sullo sviluppo delle attività professionalizzanti e di inserimento lavorativo per i giovani che sono in difficoltà nei circuiti scolastici ordinari“.
“Per la terza edizione di questo progetto – spiega Fabrizio Cattelan – abbiamo scelto un’associazione che lavora con il futuro della nostra società: i giovani. Da diversi anni siamo infatti impegnati in progetti che coinvolgono direttamente i cittadini di domani: dall’alternanza scuola-lavoro alla formazione per gli studenti sul tema della Responsabilità Sociale d’Impresa. Continueremo su questa strada anche per la raccolta del 2019, finanziando con il microdono quattro realtà del territorio regionale nate per aiutare bambini e ragazzi affetti da gravi patologie o colpiti da malattie oncologiche”.
Si tratta delle Onlus “Il sorriso di Giulia”, “Organizzazione Sindrome di Angelman” e “La casa di Joy” e del Comitato “Amici di Federico”.