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Chiavi elettroniche clonate. Ci risiamo!

28-10-2016 – Ricordiamo tutti la storia delle chiavette elettroniche clonate che a fine 2014 ha coinvolto un bel po’ di persone tra arrestati (poi rilasciati) e indagati, dipendenti della Fiat di Termoli in Molise, tutti accusati di un giro di chiavi elettroniche clonate per prendere gratuitamente i prodotti dai distributori automatici aziendali. A farne le spese fu la Generale Ristorazione che gestisce il servizio sia presso la Fiat che presso  l’ex Sofim di Foggia e la Sevel di Atessa, anch’esse nel giro.

La storia si ripete per i distributori automatici installati presso la società di trasporto urbano KM SpA di Cremona a danno della società di gestione DABA snc, che aveva denunciato un danno economico di circa 1.700 euro, ammanco negli incassi risultato tra il numero di battute indicate dalla rilevazione dati e gli importi effettivamente riscontrati in macchina.
Le indagini dei Carabinieri hanno stabilito che la storia andava avanti dal mese di giugno e hanno portato ad individuare un tecnico manutentore degli impianti di riscaldamento appartenente ad una ditta appaltata, colto mentre con diverse chiavette si prodigava ad offrire bevande e snack a colleghi e a quanti si trovavano nell’area ristoro dell’azienda.
La verifica dei codici delle chiavi elettroniche hanno portato i Carabinieri a scoprire un ingegnoso meccanismo informatico, attraverso il quale l’uomo ricaricava virtualmente le chiavette senza versare neanche un centesimo. Il tutto avveniva attraverso uno skimmer (un dispositivo simile a quello riprodotto nell’immagine) che, collegato ad un pc, permetteva di individuare i codici delle chiavi e ricaricarle in maniera telematica.

Le indagini dei Carabinieri proseguono per accertare che l’ingegnoso truffatore non abbia complici.

 

Chiavi clonate
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