Home Salute & Ambiente Choose Water: la bottiglia d’acqua 100% biodegradabile

Choose Water: la bottiglia d’acqua 100% biodegradabile

22-05-2018 – Una bottiglia priva di plastica, a base di carta riciclata, usa e getta, che non inquina perché è completamente biodegradabile e si “autodistrugge” in poche settimane: questa è la proposta dell’azienda britannica Choose Water.
Il progetto è nato due anni fa dalla mente di James Longcroft e oggi procede con una raccolta fondi sulla piattaforma Indiegogo, con cui finanziare macchinari e reti di distribuzione.
Si tratta di una scelta etica che fece seguito nel 2016 a una presa di coscienza: i produttori di bottiglie d’acqua in plastica stanno contribuendo all’inquinamento degli oceani. Longcroft ha quindi deciso di smettere di produrre bottiglie in plastica, pur mantenendo la sua produzione in vetro destinata a ristoranti e hotel, e ha sfruttato la sua laurea in chimica per sviluppare una soluzione che fosse al contempo economicamente sostenibile e naturale.
Salvare l’Oceano, una bottiglia alla volta” è il claim dell’azienda che devolve il 100% dei suoi profitti a Water for Africa. La bottiglia di Choose Water è realizzata solo con materiali naturali, sostenibili e riciclati.
L’involucro esterno è realizzato solo con carta riciclata, pulita e rimodellata; la parte interna a contatto con l’acqua potabile è realizzata con materiali 100% naturali, che non danneggiano i mari né i terreni, ed è stata inventata dallo stesso Longcroft.
A differenza delle bottiglie in vetro e plastica, di durata potenzialmente illimitata, le bottiglie ideate da Longcroft sono progettate per distruggersi quando l’involucro esterno si satura di acqua e hanno in genere una vita non superiore ai 18 mesi; allo stesso tempo, però, risulta molto più resistente del vetro a cadute e urti.
Una volta gettata, non importa se nell’oceano o in una discarica, la bottiglia si autodistruggerà senza alcun danno per il pianeta, perché completamente biodegradabile.
, giornalista americano autore di un libro sul futuro dell’acqua, pur apprezzando l’idea innovativa, pone l’accento sul problema principale che riguarda il packaging: gli acquirenti abituati ad acquistare l’acqua in bottiglie trasparenti potranno mai decidere di comprare una bottiglia di cui non si veda il contenuto? E le grandi aziende potranno mai azzardare una simile proposta?

 

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