07-11-2016 – Alla Southwest Petroleum University di Nanchong, regione cinese dello Sichuan, i distributori automatici non vendono solo bibite e snack ma anche test per l’HIV, una novità introdotta a seguito degli ultimi dati sulla diffusione del virus nel Paese.
Secondo le stime della STD & HIV Prevention Association, ogni anno il numero dei giovani che si ammala dopo aver contratto il virus dell’HIV sta crescendo drammaticamente, soprattutto in determinati ambienti come quello dei college. Per poter intervenire prima che la malattia si manifesti occorrerebbe sottoporsi al test, un banale esame delle urine, a cui i giovani non pensano o non possono accedere a causa dei costi.
Il prezzo ufficiale di un test per l’HIV è di circa 45 dollari, una cifra difficilmente disponibile quando si è studenti. Per questo motivo, l’associazione per la prevenzione dell’AIDS ha pensato di venderli all’interno dei campus ad un prezzo irrisorio (meno di 5 dollari) e attraverso un canale distributivo anonimo e molto amato dai più giovani, i distributori automatici.
Una volta effettuata la riconversione delle vending machine in assistenti per la prevenzione dell’HIV sono nate altre problematiche. Sorge il dubbio, infatti, che i ragazzi acquistino ad un prezzo minimo le confezioni vendute nei distributori automatici per rivendersele online ad un prezzo maggiorato, incrementando in questo modo un mercato parallelo e causando il fallimento del progetto di prevenzione a cui l’associazione sta lavorando.
Nel video, vediamo il caricatore intento a sostituire snack e bibite con le confezioni dei test per l’HIV.
A questo punto, nasce il dubbio che stia svolgendo un lavoro inutile sottraendo, tra l’altro, vendite dei prodotti tradizionali al gestore dei distributori automatici.
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