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CONFIDA risponde al Messaggero Veneto

[df-subtitle]Inaccettabili le strumentalizzazioni politiche per gli episodi di furti ai d.a.[/df-subtitle]

20-04-2017 – Esattamente una settimana fa, il Messaggero Veneto ha pubblicato un articolo sull’ennesimo episodio di furto e scasso a danno dei distributori automatici collocati in alcune strutture scolastiche e sportive di Sacile (PD). Tutto normale se nell’articolo non fosse stato riportato un commento di David Bassega consigliere comunale M5S, il quale ha colto l’occasione per ritornare sul discorso della sana alimentazione – divenuto negli ultimi mesi un cavallo di battaglia dei pentastellati – per esprimere giudizi offensivi sui distributori automatici e il modo in cui viene gestita la relativa offerta alimentare.
La nostra redazione ha volutamente “ignorato” la polemica per non dare ulteriore ridondanza all’episodio, mentre l’associazione di categoria CONFIDA ha sentito il dovere di rispondere alle accuse prendendo netta posizione, coerentemente con il recente intervento del presidente Lazzari presso il Ministero degli Interni proprio sul tema degli atti vandalici ai distributori automatici, una piaga per l’intero comparto.
A proposito dei commenti del consigliere Bessega, CONFIDA risponde con la seguente nota:
In relazione al vostro articolo dell’11 aprile 2017 a pagina 31 dell’Edizione di Pordenone intitolato “Cibo Spazzatura, la Regione vigili sulle macchinette”, CONFIDA (Associazione Italiana Distribuzione Automatica), che rappresenta il comparto del vending condanna fortemente gli episodi di scasso, furto e danneggiamento ai danni di distributori automatici che offrono un utile servizio di ristoro all’interno di strutture sportive e scuole della zona. Questi eventi creano danni economici ad aziende del settore che offrono quei servizi e non dovrebbero essere l’occasione per una strumentalizzazione politica sui prodotti alimentari distribuiti attraverso le vending machine in questione.
Gli avvenimenti di Sacile purtroppo non rappresentano un caso isolato. Nel nostro Paese infatti sono centinaia di migliaia i furti e le rapine nelle case, negli esercizi commerciali, nelle aziende, comprese quelle della distribuzione automatica. E questi fenomeni si ripercuotono in primis sull’attività degli imprenditori che svolgono il servizio in quanto si traducono in costi impropri. La nostra Associazione ha recentemente portato all’attenzione del Ministero dell’Interno questa problematica, auspicando più intense ed efficaci iniziative di prevenzione verso la microcriminalità.
Quanto ai prodotti alimentari distribuiti attraverso le vending machine, ci teniamo a sottolineare come i distributori automatici in molti luoghi pubblici come scuole, centri sportivi o ospedali, in assenza di altri canali, costituiscono l’unica fonte di approvvigionamento di acqua, bevande fredde e calde e spuntini che vanno incontro alle esigenze di giovani, sportivi o degenti/visitatori di ospedali. Le vending machine, così come gli altri canali di distribuzione alimentare (bar, ristoranti, supermercati) propongono una vasta gamma di prodotti che rispondono a tutte le esigenze nutrizionali e dietetiche delle varie fasce popolazione (dall’acqua al caffè, alle bevande fredde e calde, ai prodotti freschi o da forno, yogurt, snack, frutta e tanto altro).
Con particolare riguardo alle scuole, la nostra associazione ha firmato, nel 2015, insieme alle altre associazioni rappresentati l’industria e la distribuzione alimentare, un protocollo d’intesa col Ministero della Salute riguardante “Obbiettivi condivisi per il miglioramento delle caratteristiche nutrizionali dei prodotti alimentari con particolare attenzione alla popolazione infantile” e la regolamentazione regionale sulla ristorazione scolastica del Friuli Venezia Giulia fornisce precise indicazioni in merito la scelta degli alimenti in grado di soddisfare i bisogni nutrizionali dei ragazzi.
I nostri associati infine si impegnano su base volontaria a migliorare il proprio servizio attraverso specifiche certificazioni di qualità (es: TQS e DTP 114) e progetti come il “Vending Sostenibile” con cui le aziende del settore mettono in comune le loro buone prassi in materia di sostenibilità e qualità al fine di diffonderle in tutto il comparto.
Per tutto questo non possiamo accettare questo tipo di strumentalizzazioni che rappresentano un’immagine che non corrisponde alla realtà del settore e delle aziende che vi operano e del servizio che offrono alla comunità
.”

Messaggero
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