Quali regole stabilire per il Vending al tempo del Coronavirus? Assimilabili ai luoghi della ristorazione ma con modalità di vendita tutte proprie, non è stata individuata una regola comune (e nazionale) per l’uso dei distributori automatici, lasciati alla libera interpretazione di amministrazioni pubbliche e proprietà private.
In Italia stiamo assistendo ad una libera interpretazione delle modalità d’uso dei distributori automatici, a cominciare dalle aziende private, come ci ha raccontato il direttore di CONFIDA Michele Adt in questa intervista del 10 marzo.
Alcuni titolari delle imprese in cui sono presenti vending machine, interpretandole come luogo di aggregazione, hanno chiesto ai gestori di disattivarle in attesa di tempi migliori; qualcun altro di limitare il caricamento ai soli prodotti confezionati e qualcun altro ancora di non caricarle più e di mantenerle in funzione fino ad esaurimento delle scorte.
Nel pubblico, in particolare per quanto riguarda i negozi automatici, sono i sindaci a dettare le regole: la stragrande maggioranza ha imposto gli stessi orari dei luoghi di ristorazione, apertura alle 6 del mattino con chiusura obbligata alle ore 18. Ciò significa che il gestore, puntuale, ogni giorno si deve recare sul posto per spegnere le macchine e ove possibile chiudere il locale, per poi ritornare il mattino successivo per ripristinare il servizio.
In questo modo, il Vending perde la sua connotazione di punto vendita unattended, diventando un negozio normale, presidiato e per giunta igienizzato consumazione dopo consumazione.
Insomma, il mondo del Vending si adegua ai tempi del Coronavirus!