11-01-2016 – Dopo le performance negative del 2015 che hanno visto un calo del 24% del caffè Arabica e del 21% del Robusta, ci si chiede cosa dovrà attendersi per il 2016 tenendo conto dei motivi che hanno causato i risultati negativi del 2015: la debolezza delle divise di Brasile e Colombia e le condizioni climatiche avverse.
Il portale commoditiestrading.it riferisce il parere dei maggiori analisti del comparto che qui riportiamo.
ABN AMRO
Nei prossimi mesi saranno i dati relativi al raccolto brasiliano a determinare la direzione che intraprenderanno i prezzi. La domanda globale di Caffè è aumentata di oltre il 40% nel corso degli ultimi 15 anni, mentre la produzione è cresciuta solamente del 25% nel medesimo lasso di tempo (dati di fonte International Coffee Organization, ICO). Il calo delle scorte conseguente a questa condizione di mercato fa si che le fluttuazioni annuali dell’output abbiano un forte impatto sulle quotazioni del prodotto. Tra le aree da monitorare con la maggior attenzione troviamo – oltre all’immancabile Brasile – anche il Vietnam, Indonesia e Colombia. La Colombia presenta una delle situazioni maggiormente degne di nota, con la produzione che risulta in crescita ormai da alcuni anni grazie ad interventi mirati. In ogni caso, a prescindere dai fattori citati in precedenza, ci attendiamo un lieve incremento dei prezzi nel corso dei prossimi mesi; il rialzo in oggetto subirà comunque la pressione derivante da un dollaro in potenziale aumento e da un contesto che vede l’intero comparto Commodities penalizzato da una notevole carenza di appeal.
Sostanzialmente ci attendiamo una stabilizzazione dei prezzi del caffè nel corso del 2016, con i prezzi sostenuti da fattori fondamentali quali una contrazione delle scorte brasiliane dovuta ad un export che si mostra estremamente tonico. Non sono attesi tracolli valutari e nonostante sia probabile assistere ad un rafforzarsi del Dollaro dovuto alla politica monetaria della Fed, difficilmente si potrà osservare una debolezza di Real e Peso colombiano di pari entità a quella osservata nel corso del 2015.
COMMERZBANK
Tutto sommato l’offerta di caffè non è stata affatto abbondante ed un altro deficit è atteso nel corso della stagione 2015 – 2016: nel dettaglio si ritiene che tale ammanco ammonti in media a circa 2.5 milioni di bags. La chiusura della stagione 2014 – 2015 confermerà – probabilmente – un deficit di prodotto elevato stimato in circa 7 milioni di bags. Le esportazioni di prodotto rimangono forti, nonostante un calo del 3% nel corso della stagione 2014 – 2015 attribuibile alla vendita di prodotto proveniente dalle elevate scorte dell’anno precedente. Le nostre attese sono per un riflettersi dello stato di deficit e della contrazione delle scorte sui prezzi del prodotto, prezzi che potranno ritracciare solamente in corrispondenza di un raccolto brasiliano elevato. Attenzione al fattore valutario, poiché un ulteriore crollo del Real andrebbe inevitabilmente a ripercuotersi sulle quotazioni.
GOLDMAN SACHS
Abbiamo assistito ad un rally a ridosso dei 135 USd/lb seguito alle dichiarazioni del Conab, che stima la produzione 2015 – 2016 in calo a 42.15 milioni di bags. Il recupero in oggetto ha tuttavia avuto vita breve ed i prezzi hanno dato il via ad un nuovo storno attribuibile ad un mix di fattori quali:
La riduzione dei requisiti di qualità per l’export da parte della Colombia messa in atto per contrastare un eventuale calo produttivo derivante da un’eccessiva influenza di El Nino;
Un ritorno delle precipitazioni in Brasile dopo un periodo di siccità;
Un possibile riproporsi dei problemi valutari conseguente alle manovre di politica monetaria attuate dalla Federal Reserve.
Allo stato attuale vi è ancora una notevole incertezza in relazione alle stime di produzione della stagione 2015 – 2016 e la possibilità di un ripercuotersi degli effetti di El Nino sul raccolto 2016 – 2017 rende particolarmente difficile stimare le rese. Le nostre previsioni sono per un protrarsi della volatilità delle quotazioni.RABOBANK
I futures del Caffè, nel 2016, continueranno a subire la pressione derivante dalla debolezza delle valute dei paesi produttori. Le economie strettamente legate alle esportazioni di Materie Prime come Colombia, Brasile, America centrale, Burundi ed Indonesia vedranno insorgere più di un problema e questo si tradurrà in una nuova debolezza delle rispettive divise nel corso dell’anno appena iniziato. In ogni caso riteniamo i fondamentali sostanzialmente bullish grazie alle condizioni di deficit evidenziate nel 2015 che si estenderanno anche nel 2016 (rispettivamente 6.1 e 2.7 milioni di bags): la forza di questi fondamentali si manifesterà non appena avremo delle esportazioni in calo a causa del ridotto Carry In. In aggiunta a quanto detto in precedenza riteniamo che il sentiment rialzista possa trovare ulteriore forza nel caso in cui il raccolto complessivo 2016 – 2017 non raggiunga quota 60 milioni di bags.
SOCIETE GENERALE
Le nostre attese sono per una domanda in continua crescita in grado di erodere gli alti livelli di scorte. I prezzi locali del Caffè in Brasile si apprestano a raggiungere i costi di produzione, con gli incentivi economici in calo di pari passo con l’impegno profuso nel migliorare la resa delle coltivazioni. Le condizioni climatiche potrebbero ancora essere influenzate da El Nino, evento che condurrebbe le quotazioni verso un rialzo nei prossimi mesi ed eventualmente anche nel 2017.
Fonte: www.commoditiestrading.it
caffè 2016