La crescente impennata dei costi dell’energia e la crisi per l’approvvigionamento delle materie prime stanno incrinando ormai da tempo la stabilità dell’industria meccanica italiana.
Tra i settori più colpiti c’è la filiera Horeca – rappresentata in Anima Confindustria da Assofoodtec, l’associazione italiana costruttori macchine, impianti, attrezzature per la produzione, la lavorazione e la conservazione alimentare; Fiac, l’associazione fabbricanti italiani articoli per la casa, la tavola ed affini e Aqua Italia, l’associazione costruttori trattamenti acque primarie.
Si tratta di un comparto vitale per l’economia italiana che chiede a gran voce l’intervento delle istituzioni per arginare il vertiginoso aumento dei costi che grava sul processo produttivo.
Nel 2020 la filiera Horeca era già stata gravemente colpita dalla pandemia, dovendo chiudere le strutture alberghiere, quelle della ristorazione e vietando la vendita di utensili casalinghi nella grande distribuzione. Tuttavia, la graduale ripresa delle attività produttive ha permesso alle aziende di rimanere presenti sul mercato e di riprendersi gradualmente dalla crisi.
Ma l’aggravarsi della crisi geopolitica e lo scoppio del conflitto russo-ucraino hanno riportato il settore in una situazione critica. Il caro energia così pervasivo, l’alta volatilità dei prezzi delle materie prime, la scarsità delle forniture e i ritardi nelle consegne, continuano ad affliggere il sistema.
Nelle ultime settimane la situazione già critica si è ulteriormente aggravata, le bollette di luce e gas hanno riportato cifre esorbitanti. Dobbiamo tenere presente che siamo ancora in periodo estivo e nei prossimi mesi la situazione potrebbe diventare fatale per molte industrie ed i loro indotti. La nostra filiera è una colonna portante dell’economia italiana e deve essere sorretta da interventi statali che arginino gli effetti di questo momento drammatico“.
Per Antonio Bertoli, presidente di Fiac “occorre stabilizzare i prezzi dell’energia per tutelare le imprese già gravate da perdite ingenti o si andrà incontro ad un’impennata eccessiva dei prezzi di vendita, vanificando gli sforzi e la resilienza con cui il comparto ha affrontato l’annata del 2020“.
Fabrizio Leoni, presidente di Aqua Italia, evidenzia: “La nostra filiera è un pilastro dell’economia italiana e va salvaguardata. Ha sofferto la pandemia più di altri comparti riuscendo a rialzarsi ma ora è gravata da pesi insostenibili: noi chiediamo a gran voce investimenti e misure per tutelare le imprese“.