Proprio dall’Oriente e più precisamente dal Vietnam è arrivata una soluzione che potrebbe ridurre notevolmente il volume delle mascherine usa e getta e di conseguenza l’impatto sull’ambiente derivato dal loro smaltimento.
La soluzione si chiama AirX ed è stata lanciata dalla ShoeX, azienda specializzata nella produzione di scarpe “ecologiche” fatte con un materiale derivato dal caffè. Ed è proprio dalla lavorazione del caffè che nasce la fibra di cui è costituita la mascherina AirX, definita dall’azienda come “la prima maschera da caffè al mondo con qualità costanti, tra cui eco-compatibilità, fashion-tech, antibatterica ed economica”.
Il primo strato è realizzato lavorando un filato di caffè attraverso la tecnologia PowerKnit, che offre una vestibilità comoda e la morbidezza ideale per le pelli sensibili. Il secondo strato interno è costituito da filtro biodegradabile, sviluppato dalla nanotecnologia d’argento e dal caffè. AirX ha ottenuto la certificazione AATCC 100 (lo standard del settore tessile per le prestazioni dei tessuti antimicrobici negli Stati Uniti) da QUATEST 3.
La parte esterna della mascherina AirX è lavabile e riutilizzabile; il filtro interno invece non va lavato ma sostituito dopo 30 giorni.
Oltre ad essere eco-compatibile, AirX rilascia un gradevole aroma di caffè che può avere un effetto psicologico positivo su chi la indossa, rendendo meno pesante la necessità di portare la mascherina per molte ore al giorno.
Disponibili in cinque colori – bianco, nero, grigio, blu e marrone caffè – le mascherine AirX sono in vendita sul sito ufficiale di ShoeX.