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COVID-19. Cresce il mercato del packaging e del monouso ma non per bicchieri e posate

La paura del contagio da COVID-19 spinge gli italiani a scegliere i prodotti confezionati anziché quelli sfusi, che sono sicuramente più esposti alle manipolazioni, sia degli addetti ai lavori che dei consumatori stessi, soprattutto quando la spesa viene fatta al supermercato.
Cresce di conseguenza il mercato degli imballaggi in polistirolo e plastica, i più usati nel packaging alimentare, ma anche di quelli in cartone, dato l’aumento degli acquisti effettuati attraverso e-commerce.

La Federazione Carta e Grafica riferisce di un aumento  del fabbisogno di confezioni del 10,6% nella prima settimana di marzo, ancora più evidente al Sud dove si sono toccate punte del +20,5%.
Come dicevamo, il balzo in avanti è legato all’aumento di acquisti sui siti di e-commerce, ma anche alla cresciuta domanda di food delivery, pizze e cibi pronti, che richiedono necessariamente imballaggi in cartone.

Secondo produttore in Europa di imballaggi in plastica, con una quota di mercato del 14%, l’Italia ha visto crescere nelle ultime settimane la domanda di packaging alimentare nelle varie plastiche, soprattutto polistirolo ma anche le cosiddette biodegradabili, in seguito alle maggiori esigenze del mercato. Eppure, in un momento in cui il monouso è il miglior sistema per evitare il contagio, bicchieri e posate di plastica non hanno goduto del balzo previsto, che avrebbe in qualche modo compensato le campagne mediatiche #plasticfree, da cui siamo stati subissati negli ultimi mesi.

Da cosa è dipesa la stagnazione della produzione di queste referenze monouso, in particolare dei bicchieri? La risposta è semplice e scontata: la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado e di tante aziende ha portato alla conseguente chiusura delle mense, dove il monouso è d’obbligo. A ciò si è aggiunto il blocco forzato di tantissime postazioni Vending e il calo dei consumi di quelle ancora attive, ad esempio per il passaggio allo smart working. E sappiamo che il Vending è un canale distributivo che utilizza il monouso al 100%.


Difficile prevedere un recupero del comparto nel post emergenza soprattutto se, tornati alla normalità, si riprenderanno le campagne mediatiche contro la plastica e non si rifletterà sui parametri di igiene e sicurezza che i contenitori riutilizzabili non possono garantire nella stessa misura del monouso. Ovvero al 100%.

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