Con l’epidemia di COVID-19 l’uso razionale e controllato di DPI – Dispositivi di Protezione Individuali è diventato indispensabile, soprattutto perché l’industria manifatturiera specializzata in questa tipologia di beni non riesce a sopperire alla domanda del mercato, cresciuta in maniera esponenziale.
Non si tratta solo di monitorare le scorte in modo da pianificare il riordino di mascherine o camici, ma anche di evitare gli sprechi, controllare il personale che ne fa uso e che non vi siano sottrazioni indebite. Un controllo ingestibile manualmente, in particolare in queste settimane di guerra al COVID-19, che vedono le strutture sanitarie impegnate soprattutto a gestire pazienti ed emergenze.
Quella che potrebbe sembrare una novità, è in realtà una tipologia di vending machine che l’italiana FAS International ha già da tempo sviluppato, come aveva spiegato il presidente Luca Adriani in un’intervista a L’Economia – Corriere della Sera, quando si era ancora nelle prime settimane dell’emergenza, che qui riportiamo:
Il nostro modello si potrebbe replicare anche per il sistema sanitario, per la distribuzione di mascherine protettive o capi di abbigliamento puliti e sterilizzati, con erogazione dei dispositivi in maniera igienica, 24 ore su 24, e con la possibilità di avere un monitoraggio costante delle disponibilità in magazzino e la certezza che i dispositivi vengano ritirati dalle persone che ne hanno effettivamente necessità.
Si accede tramite un codice, un QR code oppure con il badge della struttura di cui si fa parte. Un sistema standardizzato, già utilizzato in alcune aziende per la concessione all’uso da parte dei dipendenti di device e tools delicati e che potrebbe ben funzionare nel sistema sanitario”.
Tuttavia, quando saremo ritornati alla “normalità” – e per non farci cogliere impreparati da una futura eventuale emergenza, che certamente non ci auguriamo – sarebbe meglio attrezzarsi in tempo di quanto la tecnologia – in questo caso quella del Vending – mette e disposizione per migliorare la qualità del nostro lavoro e soprattutto per proteggere chi si trova in prima linea a gestire situazioni difficili come quella attuale.