Dopo un primo momento in cui dichiarava un basso numero di contagi, anche la Russia ha dovuto fare i conti con la violenza dei contagi da COVID-19 e con tutte le problematiche che ne sono derivate: strutture sanitarie in affanno, carenza di personale e di DPI, lockdown e crisi economica.
Data la densità abitativa, Mosca è stata la città più colpita con quasi 300.000 casi che le hanno fatto superare il numero della Cina.
La capitale russa è entrata ieri, 12 maggio, nella fase 2 col rientro al lavoro e alla normale vita quotidiana dei suoi abitanti, ai quali è fatto obbligo di indossare nei luoghi pubblici le ormai famigerate mascherine.
Il ministro dell’industria e del commercio ha assicurato che il Paese ha scorte a sufficienza per garantire il quantitativo necessario di mascherine, il che ha permesso al vicesindaco di Mosca di varare un piano di distribuzione attraverso vending machine collocate all’interno delle principali stazioni metro della città.
Per il momento, ne sono state installate in 15 stazioni della metro moscovita, da Mayakovskaya a Domodedovo, da Pervomaiskaya a Trubnaya, ed erogano 3 tipi di mascherine. Il prezzo è sicuramente accessibile: 30 rubli (0,37 euro) per una mascherina classica, 20 rubli (0,25 euro)per un paio di guanti, anch’essi obbligatori quando ci si mette in viaggio, e 50 rubli (0,62 euro) per un set completo di maschera e guanti.
Inoltre, entro il 15 maggio, all’ingresso di tutte le stazioni della metropolitana saranno installati degli erogatori di gel disinfettante.