Con ogni probabilità, i due incentivi del super e dell’iper ammortamento si trasformeranno in un credito d’imposta, di cui gioveranno gli investimenti in Industria 4.0.
A spingere verso un ripensamento delle “regole” che hanno finora caratterizzato i due benefici fiscali, sarebbe stata la consapevolezza che ad usufruirne siano state soprattutto le industrie di grandi dimensioni. Pertanto, per estendere il beneficio ad un ampio numero di Pmi si è pensato di ridisegnarne i termini, come è stato illustrato nel corso della presentazione sulla Transizione 4.0 tenutasi al MISE, di cui abbiamo accennato.
Non dovrebbe quindi esserci una semplice proroga di super e iper ammortamento così come è stata applicata finora, quanto piuttosto la trasformazione delle due deduzioni in un credito d’imposta.
Per i beni materiali connessi all’Industria 4.0, l’aliquota da applicare sarebbe del 40% per investimenti fino a 2,5 milioni, con un beneficio fiscale annuo dell’8% su 5 anni. Per la parte eccedente (oltre i 2,5 milioni e fino ad un massimo di 10 milioni) l’aliquota dovrebbe essere del 20% con un beneficio fiscale annuo che oscilla tra l’8% e il 5% su 5 anni.
La trasformazione in credito d’imposta riguarderebbe anche l’iper ammortamento sui beni immateriali (Allegato B della Legge di Bilancio 2017), secondo le seguenti regole: aliquota del credito d’imposta del 15% e beneficio fiscale annuale del 5% su 3 anni.
Cambia anche il Super ammortamento: l’attuale maggiorazione del 30% del costo di acquisizione di altri beni materiali, sarebbe sostituita da un credito d’imposta riconosciuto fino a 2 milioni di euro di investimento. Il credito d’imposta avrebbe un’aliquota pari al 6% e il beneficio annuale fruibile sarebbe pari all’1,2% su 5 anni.
Secondo il MISE, i vantaggi per le imprese sarebbero due: l’estensione fino al 40% della platea dei beneficiari e l’anticipazione del momento di fruizione del beneficio già da gennaio dell’anno successivo all’investimento. Rendendo gli investimenti più convenienti si incentivano le piccole imprese alla transizione tecnologica e digitale.
I fondi stanziati ammontano a 7 miliardi di euro.