Ciò nonostante, le vendite di Dasani di Coca-Cola e Aquafina di Pepsi non hanno avuto l’impennata che ci si attendeva, portando le due aziende a ripensare al mercato dell’acqua in una direzione ancora più green, che rispondesse a nuove e più sentite esigenze come la riduzione del packaging in plastica.
Pur impegnandosi ad utilizzare sempre di più plastica riciclata, Pepsi e Coca-Cola hanno ripiegato su erogatori che permettessero di utilizzare l’acqua di rete, prelevata attraverso contenitori personali dei consumatori.
L’acquisizione di Sodastream da parte di Pepsi ha permesso alle persone di prodursi in casa acqua e bibite gassate, riducendo l’impatto ambientale della plastica. Intanto, Coca-Cola ha deciso di intensificare il numero di Dasani PureFill, lanciati nel 2016, ovvero dei distributori automatici di acqua, molto presenti soprattutto nei campus universitari, che consentono di approvvigionarsi gratuitamente di acqua filtrata. Pagando 5 cent ogni 30 ml. si può avere anche acqua aromatizzata o gassata. Si tratta di una tipologia di distributore di ultima generazione, che funziona anche con sistemi di pagamento digitali.
Pepsi non poteva stare a guardare e dallo scorso anno ha cominciato ad installare distributori automatici di acqua molto simili a quelli del concorrente. A partire da questo mese di luglio, ad essi affianca un’altra tipologia di macchina, più piccola, destinata agli uffici e alla casa, e lancia la sua borraccia riutilizzabile brandizzata, che sarà dotata di un sistema di lettura dati del consumatore in modo da tracciarne abitudini preferenze.