Il 20 maggio il Consiglio dei Ministri ha discusso ed approvato il Decreto Sostegni Bis, ora in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, nel quale è confermato il rinvio della plastics tax al 1° gennaio 2022.
Si tratta dell’ennesimo slittamento, giustificato questa volta col protrarsi dell’emergenza sanitaria, di una tassa molto controbattuta, che colpisce un’intera filiera economica: dai produttori ai consumatori finali.
Come noto, la plastics tax è stata introdotta dalla legge di Bilancio 2020 con l’articolo 1, comma 634 (l. n. 160/2019) in attuazione di una Direttiva europea. Essa riguarda i cosiddetti MACSI, Manufatti con singolo impiego ovvero i contenitori monouso in plastica per alimenti e prodotti di vario genere (ad esclusione di quelli compostabili e destinati al settore medicale) e prevede un’imposta di 45 centesimi di euro per chilogrammo.
La legge, che sarebbe entrata in vigore il 1° luglio del 2020 se non si fosse protratta l’emergenza sanitaria, slittò al 1° gennaio 2021 e fu ulteriormente rinviata al 1° luglio 2021 dalla Legge di Bilancio 2021.
Col Decreto Sostegni Bis viene ulteriormente spostata in avanti al 1° gennaio 2022, seguendo così il destino della sugar tax che dovrebbe entrare in vigore alla stessa data.
A questo punto il condizionale è d’obbligo.