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Distributori automatici nella scuola: criticità e soluzioni

06-10-2015 – Arriva dal web un vademecum che detta chiare regole affinché i rapporti nella scuola tra distributori automatici e loro fruitori funzionino.
A scriverlo qualcuno che la scuola la vive ogni giorno, a pubblicarlo “La Tecnica della Scuola“, il quotidiano digitale della scuola nato nel 1949 e passato alla versione on-line nel 1998. Insomma, una testata con qualche anno di storia alle spalle, che ha dimostrato di sapersi tenere al passo coi tempi e che, nel caso specifico di cui parliamo, analizza in maniera propositiva le criticità del vending nella scuola.
Per gli addetti ai lavori, le osservazioni riportate nell’articolo possono sembrare ovvietà;  così come “normali” possono apparire le soluzioni proposte; ma, se se ne parla, vuol dire che i disservizi esistono e creano disagio agli utenti del vending.
Senza voler fare di  tutt’erba un fascio, proponiamo un ripasso per quei pochi gestori distratti invitando a riflettere su un particolare passaggio che abbiamo voluto evidenziare.
ps: Precisiamo che qui si parla di servizio e ogni discorso relativo a clausole e cavilli dei contratti è altra cosa.

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Nelle scuole spesso si evidenziano diverse criticità riferite ai distributori automatici di bibite e merendine, dovute principalmente al loro malfunzionamento.
Fra queste abbiamo: mancate erogazioni del prodotto, sottrazione del denaro o inceppamenti della macchina, impossibilità di utilizzo della stessa.

Questi problemi di solito generano sfiducia e determinano poi uno scarso utilizzo del distributore.

Inoltre le informazioni sulle procedure da seguire per ottenere il rimborso monetario per la mancata erogazione di prodotto spesso non sono chiare.
Altre criticità importanti hanno riguardato ritardi nel rifornimento dei prodotti, risultando il distributore sfornito dei prodotti desiderati. Le criticità sopra esposte possono essere superate stabilendo a priori nell’accordo con la scuola il rispetto di determinati parametri e modalità generali:
la frequenza minima di rifornimento dei prodotti in funzione del numero di vendite realizzate dal distributore, garantendo almeno un passaggio ogni tanti giorni;

i tempi di intervento in caso di guasto o malfunzionamento;

la modalità di rimborso in caso di mancata erogazione di prodotto;

i tempi di intervento per riassortimento in caso di rottura di stock;

le modalità di rispetto della catena del freddo nel caso di prodotti che richiedono di essere conservati in ambiente refrigerato (come da prescrizioni di legge e manuale HACCP);

le modalità di controllo della qualità, che devono seguire la legislazione vigente in materia e il conseguente manuale HACCP redatto dalla Ditta.

di Aldo Domenico Ficara pubblicato su “La Tecnica della Scuola”
Clicca qui per l’articolo

d.a. scuola
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