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Distribuzione Automatica: nel 2020 perdita del 31%. La ripresa dei primi 8 mesi 2021 non basta

Durante gli Stati Generali del vending 2021, il Presidente di CONFIDA Massimo Trapletti porta sul tavolo delle istituzioni 4 proposte per superare la crisi e tornare a far crescere il settore della Distribuzione Automatica:
transizione ecologica, transizione digitale,
modifica dei Criteri Ambientali Minimi e riforma delle concessioni.


Nel 2020 la chiusura preventiva di scuole, uffici e pubbliche amministrazioni dovuta alla pandemia ha causato la perdita di oltre il 31% di fatturato del settore della Distribuzione Automatica (studio Ipsos per CONFIDA, Associazione Italiana Distribuzione Automatica) che ha chiuso l’anno con un fatturato di 1,6 miliardi di euro (tra mercato del vending e quello dell’ocs – caffè a capsule e cialde) per un totale di 4,4 miliardi di consumazioni in Italia.
Tra gennaio e agosto 2021 si è assistito a una ripresa (+9,21%) rispetto allo stesso periodo del 2020. A trainare questa ripresa il caffè (+12,13%) e acqua (+10,88%) che si confermano i prodotti più consumati ai distributori automatici. Tuttavia, il settore è ancora lontano dalla situazione pre-pandemia e, rispetto allo stesso periodo del 2019, registra un -15,17%.

Nel contesto degli Stati Generali del Vending, tenutisi oggi a Roma presso la sede di Confcommercio, il Presidente di CONFIDA Massimo Trapletti ha posto sul tavolo delle istituzioni quattro proposte per far tornare a crescere il settore.

Prima di tutto, sostenere le imprese del settore nella transizione ecologica:
“Ad oggi la strategia è basata solo sui divieti, come quello della plastica monouso, ma per accompagnare le aziende nel cammino verso la sostenibilità occorrono incentivi e i 150 milioni di euro previsti nella Finanziaria 2022 sono del tutto insufficienti”.
Così come serve sostenere le imprese nella transizione digitale favorendo un sistema di rottamazione dei distributori automatici che rilanci le tecnologie made in Italy. L’associazione del Vending chiede anche di rivedere la proposta sui Criteri Ambientali Minimi (CAM), ossia le linee guida per il Green Procurement, in via di definizione presso Ministero per la Transizione Ecologia che, continua il Presidente di CONFIDA “se così applicati, stravolgerebbero tutti gli aspetti principali della distribuzione automatica nella Pubblica Amministrazione che rappresenta il 18% del fatturato del settore”.
Infine, nel contesto della riforma del Codice Appalti, si richiede di riformare le concessioni pubbliche, i cui canoni che sono arrivati al 60-70% del costo dell’intera concessione rendendo spesso i bandi antieconomici.

Il settore della distribuzione automatica ha risentito in maniera significativa delle restrizioni. I principali indicatori mostrano che il peggio è passato ma il settore non è ancora tornato ai livelli pre-covid. Attraverso queste quattro proposte, invitiamo il Governo a continuare a dialogare con la filiera per aiutarla a uscire definitivamente dalla crisi economica legata all’epidemia da Covid-19 e a far tornare a crescere un settore che è leader a livello internazionale.

 

 

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