23-07-2018 – Sabato 21 luglio è venuto a mancare il prof. Carlo Doglioni Majer, CEO e presidente del Gruppo Rhea Vendors, una scomparsa che lascia un profondo vuoto non solo nell’azienda, ma anche e soprattutto in quanti hanno avuto l’onore e la fortuna di conoscerlo ed apprezzarne le doti umane, la vasta cultura e lo spirito aperto e lungimirante che ha sempre animato la sua vita.
Per comprendere quanto il Professore – come tutti lo chiamavano – abbia apportato all’interno dell’azienda, creata dal padre nel 1960 e da lui brillantemente guidata in seguito alla scomparsa del fondatore, bastino le parole di partecipazione dei suoi collaboratori:
“Andrea Pozzolini e Frieder Steigler membri del Cda Rheavendors Group, annunciano la scomparsa del Prof. Carlo Doglioni Majer Presidente e CEO del Gruppo A loro si uniscono nel dolore tutti i collaboratori italiani e stranieri del Gruppo. Subentrato a suo padre che per tanti anni era stato alla guida di RHEA, “il Professore” (come tutti lo chiamavamo) ha saputo tracciare nuovi percorsi e scenari per un industria del XXI secolo, rinnovandone il prestigio e la visibilità mondiale, ma allo stesso tempo creando fra noi un’atmosfera di calore umano, amicizia e trasparenza destinata a perdurare nella sua memoria.”
Calore umano, trasparenza, uno sguardo capace di guardare al futuro, individuando la direzione che il Vending avrebbe preso e anticipandone le tendenze nei modelli prodotti dalla Rhea ed esportati in tutto il mondo. Doti ereditate da suo padre, il dottor Aldo Majer, come ci aveva confessato in un’intervista pubblicata nel 2013 nella nostra rivista Vending News, della quale riportiamo uno stralcio:
Vuole ricordare Aldo uomo e padre? Quali sono i valori che le ha trasmesso?
Prima di tutto il rispetto del cliente, la capacità di cercare e cogliere in ogni trattativa il punto di soddisfazione in primo luogo del cliente e poi proprio, di comprendere e rispettare le sue logiche e le sue esigenze e cercare di rispettarle al meglio.
Poi la forza di volontà, in cui papà era unico ed inimitabile. Ancora la sua dimensione artistica (ne ha parlato mio fratello Andrea), il suo piacere estetico nel far bene le cose; l’attenzione al design in anni in cui questo termine non era ancora entrato nel vocabolario e nella cultura del nostro Paese. La capacità di relazionarsi col prossimo e di intessere amicizie.
Molto di questo deriva dalla sua apertura mentale, che è indice di duttilità, di capacità di adeguarsi alle situazioni e alle persone comprendendole dall’interno, studiandole, facendole proprie.
Un uomo di cultura, grande esperto di teatro, nel quale aveva riversato energia e passione, le stesse che hanno segnato il suo percorso in Rhea Vendors e che guideranno l’azienda nel futuro.
Sinceramente addolorati per la sua scomparsa, siamo vicini alla famiglia e a quanti hanno condiviso il suo percorso umano e professionale, ricordandolo con questa interessante intervista, raccolta da Fabio Russo in occasione di HOST 2011.