Ritiratosi nel 2018, il dott. Giovanni Filicori non era già più in azienda quando, l’anno dopo, la torrefazione bolognese ha tagliato il traguardo del centenario, una longevità della quale è stato sicuramente il maggior artefice, sia per l’impegno profuso che per le idee lungimiranti.
Sebbene avesse dovuto assumere le redini della torrefazione di famiglia per necessità più che per passione (studiava farmacia), il grande senso di responsabilità che lo contraddistingueva lo ha portato subito ad amare quel mestiere, che ha fatto sempre con determinazione e intelligenza imprenditoriale. E il lavoro e l’azienda diventarono, dopo la sua famiglia, la cosa più importante della sua vita.
Era convinto che fosse meglio avere una famiglia dal tenore di vita normale con un’azienda ricca e solida alle spalle e, per questo motivo, ha costantemente rinvestito molti degli utili in tecnologia, puntando sull’innovazione continua.
Il dott. Giovanni era un vero amante del caffè. Appassionato a tal punto dall’aver voluto andare totalmente contro corrente e scommettere sulla nascita di un prodotto ultraelitario come il Club Kavè, che usciva dalle logiche dettate dal mercato di quegli anni, e puntava tutto sulla qualità e sulla sua esclusività.