Secondo quanto previsto dal Decreto Semplificazione sarà obbligatorio indicare in etichetta la provenienza geografica degli alimenti in modo da contrastare diciture ingannevoli e tutelare il consumatore che potrà così verificare la nazionalità dei prodotti rima di acquistarli.
La nuova etichettatura si pone, in realtà, l’obiettivo di valorizzare il vero made in Italy, una dicitura che nasconde spesso la reale provenienza dei prodotti, etichettati come italiani solo perché confezionati o trasformati nel nostro Paese.
Per i trasgressori sono previste multe salate: dai 2 mila ai 16 mila euro, fino a una denuncia per frode penale se la falsa etichettatura risulta particolarmente grave.
I prodotti alimentari soggetti alla nuove disposizioni sono carne di pollo, di suino e bovina, olio extravergine di oliva, frutta e verdura fresche, uova, miele, pesce, derivati del pomodoro e sughi pronti, tartufi e funghi spontanei, latte, formaggi, pasta e riso; con le nuove regole sarà imposta anche su salumi, carne di coniglio, carne trasformata, marmellate, succhi di frutta, fagioli, piselli in scatola, pane (anche precotto) e frutta secca. Sarà così possibile, ad esempio, conoscere la reale provenienza della frutta impiegata in succhi, conserve o marmellate.
In merito al Decreto, Coldiretti afferma:
“La norma consente di adeguare ed estendere a tutti i prodotti alimentari l’etichettatura obbligatoria del luogo di provenienza geografica degli alimenti ponendo fine ad un lungo e faticoso contenzioso aperto con l’Unione europea oltre 15 anni fa. In particolare si individuano disposizioni nazionali autorizzate nell’ambito di una consultazione con la Commissione sulla base del Regolamento quadro sull’etichettatura n. 1169 del 2011, in ragione della protezione della salute pubblica e dei consumatori, della prevenzione delle frodi e della protezione dei diritti di proprietà industriale e di repressione della concorrenza sleale”.