19-11-2018 – Il modello Nutri-Score sbarca in Spagna, dopo l’approvazione delle etichette a semaforo in Francia e l’adozione in Belgio e Portogallo.
“L’attuale etichettatura nutrizionale, sebbene abbia rappresentato un progresso importante, non è abbastanza, dal momento che risulta complessa da comprendere“. Con queste parole Maria Luisa Carcedo, Ministro della Salute spagnola, spiega la principale motivazione che ha portato alla decisione.
Entro un periodo di due o tre mesi, attraverso un regio decreto, la nuova etichettatura a semaforo sarà presente nella parte anteriore del packaging di bevande e alimenti nella nazione iberica. Ad ogni colore, dal verde al rosso, corrisponde un valore attribuito al prodotto, secondo una scala che va da molto nutriente a molto dannoso per la salute.
Secondo la ministra spagnola, questo tipo di etichettatura è la migliore e risponde pienamente agli “obiettivi di promuovere la scelta più salutare“.
L’etichetta prevede 5 livelli e 5 colori per determinare un prodotto. Dalla A (verde) alla E (rosso), gli alimenti e le bevande sono giudicati in base al contenuto di calorie, zuccheri, grassi saturi e sale (da evitare) e fibre, proteine, frutta e verdura (da ricercare).
La lotta all’obesità in Spagna abbraccia anche una riforma del codice con cui l’industria si autoregola nel campo degli spot di cibi e bevande che potrebbero essere dannosi per bambini e adolescenti. Mentre passa per le scuole il divieto di vendita di cibi dannosi e bevande ad alto contenuto di zuccheri e grassi nelle scuole.
Le etichette a semaforo conquistano sempre più Paesi europei, mentre l’Italia non può fare a meno di opporsi. Tantissimi sono i prodotti Made in Italy che, a causa di questo tipo di etichettatura, ricevono una D o addirittura una E. Giudicati in modo restrittivo e inappropriato, considerando solo alcuni parametri di singoli alimenti senza tenere conto di una dieta ampia e varia, in un paese come l’Italia l’etichettatura a semaforo è e resta inaccettabile.