In linea con la sua missione green, Ferrero ha siglato un “Virtual Power Purchase Agreement”, ovvero un contratto di acquisto di energia a lungo termine, con Falck Renewables, operatore internazionale nel campo delle energie rinnovabili.
Prima azienda alimentare in Italia e una delle prime aziende in assoluto nel nostro Paese ad operare questa scelta, Ferrero si è posta l’obiettivo di produrre e immettere in rete energia elettrica green 100% rinnovabile, frutto della realizzazione di due impianti fotovoltaici integrati con sistemi agricoli in Sicilia, in fase di sviluppo nelle province di Ragusa e Trapani, entrambi di proprietà di Falck Renewables.
In particolare, i due impianti genereranno un quantitativo di energia pari a circa il 50% del fabbisogno di energia elettrica che Ferrero acquista da rete in Italia, che già oggi deriva da fonti certificate rinnovabili, dando in tal modo un contributo alla riduzione di CO² nell’ambiente.
Un accordo di lungo periodo come questo rappresenta per Ferrero una soluzione verso una transizione energetica ecologica che, insieme a misure di efficientamento energetico e a soluzioni individuate insieme ai fornitori, consentiranno all’azienda di ridurre la propria impronta di carbonio.
Ad oggi, sono già 18 gli stabilimenti del gruppo che acquistano energia elettrica 100% certificata rinnovabile, per un ammontare complessivo di energia che rappresenta l’80% circa dell’energia elettrica acquistata nei propri siti produttivi in tutto il mondo.
“Siamo orgogliosi che questo accordo con Falck Renewables porti alla realizzazione di due impianti di filosofia integrata agrivoltaica in Italia, che consentiranno l’immissione di nuova energia green addizionale nella rete elettrica nazionale“, ha dichiarato Michele Ferro, Ferrero Chief Industrial and Supply Officer. “Per Ferrero questo significa inoltre un passo avanti verso il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità di gruppo, sia assicurando il nostro percorso di approvvigionamento di energia elettrica 100% certificata rinnovabile per i nostri stabilimenti, sia per raggiungere il nostro obiettivo al 2030 di ridurre del 50% le emissioni di gas serra derivanti dalle nostre attività”.