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Ferrero sostiene la famiglia del dipendente deceduto

13-06-2016 – È bastato un post su Facebook per innalzare la reputazione della Ferrero, come se non bastassero i riconoscimenti ricevuti negli ultimi anni per l’attenzione che l’azienda pone nei confronti dei suoi dipendenti. Un’attenzione che, secondo l’indagine commissionata ogni anno da Randstad all’Istituto belga Icma,  l’ha confermata più volte come “miglior posto di lavoro“.
È chiaro che quando si pensa al welfare aziendale, ossia l’insieme di iniziative messe in campo da un’azienda per migliorare il clima lavorativo, ci si riferisce solitamente alla qualità delle retribuzioni e degli ambienti di lavoro, ai benefit riconosciuti ai collaboratori e così via.
Ma con Ferrero si va oltre e si resta nel solco di una concezione dell’azienda come “grande famiglia”, un modo di pensare battezzato da Olivetti e portato avanti, appunto da Michele Ferrero in primis ed oggi dal Gruppo.

Ecco cosa recitava il post su Facebook che ha scatenato l’ammirazione dei suoi frequentatori:
Il figlio di una mia vicina di casa è morto di tumore allo stomaco lasciando due ragazzi di 17 e 19 anni. Lavorava alla Ferrero. Ho saputo successivamente che l’Azienda garantisce a tutti i figli orfani dei suoi dipendenti tre anni di stipendio pieno. Inoltre, se i ragazzi decideranno di continuare gli studi, la Ferrero garantirà la loro sicurezza economica fino all’età di 26 anni. Michele Ferrero è stato a lungo l’italiano più ricco d’Italia. Ricco fuori e ricco soprattutto dentro. Chapeau!”

Si è scoperto poi che per Ferrero è una prassi sostenere le famiglie dei suoi dipendenti in caso di decesso, una prassi per nulla pubblicizzata e che proprio per questo motivo, è ancora più lodevole.

ferrero
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