12-07-2018 – Contrariamente al malcontento e alle polemiche che ha spesso generato la sugar tax, una tassazione che l’OMS invita sempre più spesso ad adottare per frenare l’utilizzo di zucchero nell’industria alimentare, ha generato dei considerevoli cambiamenti.
Ad affermarlo è Francesco Branca, direttore del Dipartimento di nutrizione per la salute e lo sviluppo dell’Oms in un’intervista rilasciata a Il Fatto Alimentare.
Stando a quanto rilevato dall’Organizzazione nei Paesi in cui la tassa sullo zucchero è entrata in vigore l’aumento del prezzo ha di fatto scoraggiato il consumo di prodotti altamente zuccherati, ma, cosa più importante ha portato le aziende a rivedere gli ingredienti utilizzati, con ricette che prevedono quantità di zucchero molto più basse.
Non ci sarebbero, quindi, come molti detrattori ipotizzando, risvolti negativi per un certo tipo di industria, che ha invece trovato un modo preventivo per adattarsi alle nuove regole.
Nel Regno Unito, ad esempio, già nel 2016, prima che la sugar tax entrasse in vigore molti marchi si sono affrettati a rivedere gli ingredienti dei prodotti per evitare la tassazione. Entro il 2020 l’Inghilterra si è posta l’obiettivo di abbassare del 20% la quantità degli zuccheri negli alimenti venduti; per ora il risultato è molto lontano (si attesta un calo solo del 2% al fronte del 5% posto come obiettivo per il 2017) ma non si possono che cogliere gli aspetti positivi, soprattutto nel nuovo atteggiamento dell’industria alimentare.
Mentre paesi come la Germania chiedono fortemente di introdurre la sugar tax, la strada intrapresa dall’Italia, come racconta il dottor Branca, non è quella della tassazione, ma del dialogo aperto con i produttori per invitarli a rivedere le quantità di zucchero utilizzate.
Il direttore, proponendo alcune misure per invitare ad un consumo minore di cibi calorici, come ad esempio l’adozione dell’etichette a semaforo coinvolge anche il mondo del vending, proponendo come soluzione l’eliminazione dai distributori automatici delle scuole dei prodotti ad alto contenuto di zucchero, tema affrontato anche negli ultimi tempi da Coldiretti, che, come vi avevamo già raccontato aveva invitato addirittura ad eliminare tutti i distributori dalle scuole.
Ma, come si sa, i così detti “cibi spazzatura” non si trovano per giovani e meno giovani solo nei distributori automatici e quindi la “lotta agli zuccheri”, dovrà certamente essere portata avanti su tutti i fronti.