Lo studio di design Tomorrow Machine ha creato una bottiglia biodegradabile realizzata con un materiale a base di fecola di patate che può essere sbucciata come la frutta e quindi mangiata, compostata o sciolta.
Chiamata GoneShells, la bottiglia è attualmente un prototipo ancora in fase di sviluppo da parte dello studio, in collaborazione con l‘azienda Eckes Granini che intende usarla per imbottigliare una sua linea di succhi.
Di forma curva, la bottiglia è realizzata con un materiale a base di fecola di patate e rivestita da una barriera a base biologica resistente all’acqua sia all’interno che all’esterno per preservare il succo che contiene.
Una volta che il succo è finito, la bottiglia può essere sbucciata nella forma di una spirale simile al modo in cui si sbuccia una mela. Questa operazione rompe la barriera protettiva, dando avvio al processo di decomposizione del materiale. Successivamente, la “buccia” può essere mangiata o sciolta in acqua.
GoneShells è dotata di un tappo verde anch’esso realizzato con il materiale a base di fecola di patate.
Secondo i suoi creatori, GoneShells può essere prodotto utilizzando le apparecchiature già esistenti per la lavorazione delle termoplastiche a base di combustibili fossili. Inoltre, supera anche il problema delle discariche e della mancanza di impianti di riciclaggio e compostaggio industriale, che sono pochi ed insufficienti per smaltire la gran mole di rifiuti costituita dalle bottiglie in plastica.
L’idea alla base di questo progetto è che il contenitore di una bevanda non possa avere vita più lunga del suo contenuto. Pertanto, la bottiglia deve essere fatta di un materiale che, esaurito il contenuto, possa immediatamente essere “eliminato”, o perché mangiato o perché immediatamente avviato al processo di decomposizione, come avviene sbucciando GoneShells. Un’idea condivisa da altre aziende che si stanno attivando per individuare materiali per l’imballaggio sostenibili, ricavati da scarti vegetali, come le patate, i piselli e i carciofi.