L’obiettivo del progetto pilota appena conclusosi “Un distributore automatico per un amico” della Società Italiana di Prevenzione Cardiovascolare (SIPREC) in collaborazione con la Lituanian Heart Association (LHA) e sotto l’egida e il patrocinio dell’European Heart Network (EHN), è stato quello di regolamentare e migliorare la qualità nutrizionale degli alimenti e delle bevande serviti nei distributori automatici, nelle mense e nelle mense scolastiche.
Nel progetto pilota sono stati coinvolti 3 istituti superiori italiani e 2 lituani. 78 studenti italiani e 78 studenti lituani del 2° e 3° anno delle scuole superiori hanno aderito al gruppo di intervento, impegnandosi a consumare solo cibi e bevande provenienti dai distributori automatici “salutari” e snack salutari in mensa. Allo stesso tempo, il gruppo di controllo, composto da 77 studenti italiani e 97 studenti lituani del 2° e 3° anno delle scuole superiori ha continuato a servirsi dei distributori automatici tradizionali e a mangiare i regolari pasti in mensa. Il progetto comprendeva anche un programma di educazione e formazione sull’alimentazione sana dedicato sia agli studenti che agli insegnanti.
Il progetto ha prodotto risultati positivi, come hanno dimostrato le verifiche compiute sui partecipanti. Dopo circa 6 mesi, nel gruppo d’intervento che a scuola ha consumato solo cibi salutari, si è avuta una riduzione dell’indice di massa corporeo (BMI) del 2,1 % negli studenti italiani e del 2,2% in quelli lituani; nel gruppo di controllo, che ha continuato a servirsi delle macchinette o dei panini tradizionali, il BMI degli studenti italiani è rimasto invariato, mentre in quelli lituani è aumentato dello 0,5%.
Inoltre, ai gruppi d’intervento italiano e lituano è stato sottoposto un questionario le cui risposte hanno dimostrato un aumento delle conoscenze sulla nutrizione salutare, rispettivamente del 53,4% e del 21,6, rispetto al + 2,5% e +3,0% nel gruppo di controllo.
I risultati del progetto “Un distributore automatico per amico” danno delle indicazioni circa la strada da percorrere per contrastare l’obesità, ma sono necessari studi più ampi per dimostrare il concetto.