31-03-2014 – Doccia fredda per le imprese della filiera e per i consumatori.
Il Governo ha bocciato l’emendamento, presentato da alcuni parlamentari, che stabiliva di aumentare la percentuale di frutta contenuta nei succhi dall’attuale 12% al 20%. Una richiesta sostenuta da medici e nutrizionisti e ritenuta importante per l’alimentazione di bambini e anziani, maggiori consumatori dei succhi di frutta.
Il provvedimento era, inoltre, sostenuto dalla CIA – Confederazione Italiana Agricoltori – che ne evidenziava i vantaggi per il comparto agricolo sia in termini economici che in termini di qualità del prodotto finale.
La decisione del Governo italiano è stata letta come un atto di remissione nei confronti della Commissione Europea, da sempre contraria a questo tipo di interventi.
