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La formazione sul caffè in carcere per il reinserimento dei detenuti

06-03-2018 – Nella casa di reclusione di Verziano, in  provincia di Brescia, si sta portando avanti un progetto che ha come obiettivo la formazione di un gruppo di detenuti affinché questi, una volta scontata la pena, abbiano gli strumenti che permettano loro di inserirsi più facilmente nel mondo del lavoro.
Il progetto, fortemente voluto dalla direttrice del carcere Francesca Paola Lucrezi e realizzato grande all’impegno Cooperativa Nitor di Travagliato, coinvolge un piccolo gruppo di detenuti ai quali si sta insegnando un lavoro in tre diverse specializzazioni: l’assemblaggio di valvole idrauliche, la farcitura di dolci e la realizzazione di cialde per le macchine del caffè.
Quest’ultima competenza viene insegnata anche grazie al supporto dei Magazzini del Caffè e di aziende del bresciano che si occupano del ritiro e della distribuzione delle confezioni di cialde. Basti pensare che in un anno sono stati prodotti 20 milioni di cialde che hanno trovato il loro sbocco nel mercato grazie al sostegno di alcune aziende della filiera.
La formazione prevede 40 ore in aula sotto la guida dei tutor e il tirocinio nel capannone di 1.000 metri quadrati dove si svolge la produzione. Terminata la prima fase, i detenuti vengono regolarmente assunti con busta paga, un dettaglio non trascurabile non solo perché ufficializza un impiego e lo remunera, ma anche e soprattutto perché restituisce fiducia in se stessi ai detenuti che, sebbene ancora tra le mura del carcere, possono sentirsi parte della società produttiva e in essa tutelati attraverso un regolare contratto.
A quanto pare, molte altre aziende del territorio vorrebbero partecipare a questo progetto di reinserimento sociale, ma non vi sono gli spazi e le strutture idonee a che ciò si realizzi.

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