17-05-2019 – La questione olio di palma ha tenuto per molto tempo in allerta l’attenzione pubblica, bombardata da un’onda mediatica che ha influenzato sia i consumatori che l’industria alimentare.
Primari brand del comparto hanno preferito virare verso altri tipi di olio pur di non cadere sotto il tiro delle associazioni ambientaliste, di una parte del mondo scientifico e degli stessi consumatori.
Il packaging è stato il veicolo principale per evidenziare tale scelta: negli ultimi 12/24 mesi è stato tutto un fiorire di “non contiene olio di palma” in bella evidenza sulle confezioni di biscotti e merendine.
L’unica azienda che non ha voluto mai cedere e che ha sempre difeso il suo olio di palma è stata la Ferrero che, anzi, ha messo on-line un portale, dove racconta pregi e virtù dell’olio di palma che impiega nei suoi prodotti, in prima battuta la Nutella, spiegando da dove proviene, come viene lavorato e cosa fa l’azienda per i coltivatori e il territorio dal quale viene portato nei suoi stabilimenti.
Dopo tanto lavoro, arriva adesso la riabilitazione ufficiale dell’olio di palma Ferrero, riconosciuto da enti internazionali come Greenpeace e WWF, ed istituzioni come l’Istituto Superiore di Sanità come non nocivo per la salute e non dannoso per l’ambiente.
L’azienda può sentirsi soddisfatta della battaglia condotta e confermare che solo la duttilità di questo particolare olio può garantire la morbidezza, la tenuta e il gusto della sua famosissima crema alle nocciole.