In questo momento di enorme difficoltà per l’intero Settore, il Presidente di CONFIDA, Massimo Trapletti, si rivolge a tutti gli associati non solo per illustrare ciò che l’associazione, in un costante confronto con le istituzioni, sta facendo per portare all’attenzione le ragioni del comparto, ma soprattutto per dare a tutti gli associati, e in particolare ai Gestori, un messaggio di speranza e di forza per il futuro.
Cari Associati,
Molti dicono che siamo in guerra contro un nemico invisibile e pur non avendo vissuto
fortunatamente nessuna guerra personalmente vi assicuro che è la sensazione che mi attanaglia ogni giorno aspettando la sera per conoscere il bollettino dei malati ma soprattutto dei defunti.
Abbiamo visto settimana dopo settimana i consumi dei distributori automatici crollare prima
per le chiusure di scuole e università, poi per ferie e smart working che hanno svuotato le imprese ed infine con il fermo totale di molte aziende.
E’ una situazione a cui certamente non eravamo preparati. Ma d’altronde era impossibile
esserlo data l’eccezionalità di questa epidemia.
In questi momenti ci si sente soli con problemi enormi da gestire: da un lato gli incassi sono quasi scomparsi dall’altro tutti i costi sono rimasti da pagare: personale, mutui, canoni ecc. Ai gestori i pochi clienti rimasti aperti, anch’essi presi dal panico, chiedono interventi eccezionali come la sanificazione quotidiana, in alcuni casi più volte al giorno, delle pulsantiere dei distributori automatici, altri chiedono i passaggi quotidiani pur avendo la metà del personale al lavoro, altri l’installazione immediata di distributori per sopperire a nuove esigenze momentanee ed altri ancora chiedono la chiusura del servizio su alcuni distributori per evitare assembramenti. E tutto ciò penalizzando ulteriormente i Gestori che si vedono da una parte costretti a mantenere attivo il servizio, possiamo dire eroicamente con tutte le difficoltà nella movimentazione, e dall’altra l’aggravarsi dei costi di fronte a cali di fatturato che questa settimana stanno raggiungendo il 50% giornaliero rispetto a solo il mese di Febbraio.
Oltre alle difficoltà dei Gestori anche molte aziende di fabbricazione dei distributori automatici, sistemi di pagamento e accessori della nostra filiera hanno dovuto fermare la produzione in seguito alla mancanza di personale, assente per malattia, e la non consegna delle materie prime da parte di fornitori asiatici e nazionali. I produttori di alimenti che servono il nostro settore hanno di conseguenza subito drastiche riduzione di fatturato e hanno ridotto il processo di produzione.
E’ un problema che attraversa tutta la filiera del vending.
La politica, veloce nel decretare giustamente le restrizioni, si è mostrata lenta nel partorire
un decreto che venisse incontro a queste difficoltà delle imprese del nostro e degli altri settori colpiti dalla conseguenza della crisi. Il Decreto “Cura Italia” ha certamente al suo interno degli aspetti positivi ma non è sufficiente per risolvere gran parte dei problemi che stanno vivendo le nostre imprese.
Di fronte a questa situazione è facile essere presi dalla rabbia o dallo sconforto.
Però proprio in questo momento dobbiamo essere consapevoli di chi siamo, qual è la nostra
storia, il nostro DNA …
Il nostro settore possiamo dirlo è stato forgiato dalle difficoltà e da solo si è sempre saputo
rialzare. E anche questa volta sarà così.
Non dobbiamo farci prendere dal panico e perdere lucidità. Questa epidemia passerà, ci vorrà del tempo, ma passerà.
Nel frattempo noi dobbiamo fare le scelte giuste, non quelle dettate dalla paura.
In questo l’associazione è l’unica realtà che vi è vicina. CONFIDA non può certo fare quello che dovrebbero fare le Istituzioni ma sta lavorando attivamente per tenervi aggiornati quotidianamente su decreti, provvedimenti e iniziative relativi all’emergenza Coronavirus che state ricevendo tramite l’Infonews dell’associazione.
Stiamo lavorando con i nostri consulenti esterni, legali e commercialisti, per fornirvi pareri,
approfondimenti e anche strumenti pratici per far valere i vostri diritti.
A questo proposito vi ricordo il parere legale e l’istanza di revisione dei canoni concessori degli Enti Pubblici che vi abbiamo inviato lo scorso 6 marzo e la Guida sugli Ammortizzatori Sociali che vi abbiamo mandato questa mattina.
Il nostro obiettivo è mettervi nelle condizioni di accedere agli strumenti del decreto “Cura
Italia” che come si è detto rappresenta un primo passo ma non è sufficiente.
Stiamo lavorando, insieme a Confcommercio che ha dato vita a una task force dedicata
all’emergenza Coronavirus, per cercare di coprire le mancanze del “Cura Italia” con successivi interventi normativi che verranno promulgati. Stiamo anche cercando di sederci direttamente ai tavoli che decidono gli interventi anche se come potete ben pensare non è assolutamente facile. CONFIDA è al vostro fianco anche per analizzare tutte le problematiche locali che stanno emergendo.
Ci tenevo però a mandarvi un messaggio di coraggio e di speranza.
Ho visto infatti le numerose iniziative di solidarietà che le aziende della nostra filiera stanno
facendo per ospedali, associazioni e persone in difficoltà e devo dire che mi hanno commosso e mi hanno dato speranza. Le stiamo raccogliendo e la prossima settimana le comunicheremo ai media per mostrare la responsabilità sociale del nostro settore.
Le aziende che in un momento così difficile hanno la forza di pensare anche agli altri sono
aziende che avranno la forza di uscire da questa crisi e tornare ad essere più forti di prima.
C’è una favola che sta circolando in rete in queste ore che parla di un incendio in una foresta africana. Tutti gli animali, anche i più forti come il leone, fuggivano dall’incendio impauriti. Solo un piccolo colibrì volava in direzione opposta. Il leone gli chiese “Ma dove stai andando da quella parte c’è l’incendio?” il colibrì gli rispose: “Vado verso il lago per portare un po’ d’acqua sul fuoco”. Il leone gli rispose: “Ma come puoi pensare tu così piccolo di poter spegnere un incendio così grande?”. Il colibrì gli rispose: “Io sto facendo solo la mia parte”. Alla vista dell’impegno che il colibrì stava mettendo per spegnere il fuoco anche altri animali si misero ad aiutarlo e via via tutti aiutarono a spegnere il fuoco. Al termine il leone chiamò il piccolo colibrì e gli disse: “Oggi abbiamo imparato che la cosa più importante non è essere grandi e forti, ma pieni di coraggio e di generosità. Oggi tu ci hai
insegnato che anche una goccia d’acqua può essere importante e che «insieme si può» spegnere un grande incendio.”
Noi insieme ce la possiamo fare!
Forza!
Un abbraccio
Massimo Trapletti