È in evidenza, tra le notizie di cronaca riportate dai media locali, quella relativa alla Liomatic che, intendendo chiudere la filiale di Jesi, in provincia di Ancona, licenzierebbe i dipendenti che vi lavorano, 50 persone secondo quanto riferito dal segretario provinciale Filcams Cgil Ancona Carlo Cotichelli. L’alternativa per loro sarebbe quella di essere trasferiti in altre sedi, cosa che comporterebbe disagi per loro e le loro famiglie. La decisione, inoltre, è stata assimilata a quanto sta accadendo ad altre aziende del territorio, in particolare alla Caterpillar, che hanno deciso di chiudere non riuscendo a far fronte alle difficoltà economiche di questo difficile periodo storico.
Alla Liomatic sarebbe stato chiesto di ritirare la procedura di chiusura, che dovrebbe partire il prossimo 1° marzo, e di partecipare ad un tavolo di confronto, allo scopo di individuare una soluzione che possa salvaguardare i lavoratori.
Di fronte all’eco mediatica che sta accompagnando la notizia, tramite l’amministratore delegato Ilaria Caporali, Liomatic ha inviato una dichiarazione in cui precisa i reali termini della decisione.
“Liomatic S.p.A. vede il proprio nome assimilato a quello di imprese che hanno recentemente annunciato la cessazione delle proprie attività sul territorio di Jesi, l’Azienda ritiene necessario – in un’ottica di massima chiarezza e trasparenza nonché al fine garantire la serenità dei propri Dipendenti – precisare quanto segue.
Anzitutto, è doveroso rimarcare che da parte di Liomatic non si è mai inteso procedere ad alcun licenziamento, né individuale né tantomeno collettivo, essendo ferma volontà della Società, pur in un momento di grande difficoltà come quello odierno, profondamente segnato dalla pandemia in corso, mantenere inalterati i livelli occupazionali. In tale peculiare momento storico, l’Azienda ha ritenuto unicamente di avviare un processo di riorganizzazione delle proprie filiali sul territorio della regione Marche, da sempre considerato come strategico per il proprio business, al fine di operare nello stesso con maggiore efficienza ed efficacia per conseguire gli obiettivi di produzione prefissati. Pertanto, riteniamo del tutto improprio che si parli di chiusura delle attività nella provincia di Ancona, quando, al contrario, Liomatic continuerà ad operarvi attraverso le due vicine filiali di Macerata e Pesaro.
Chiarito, dunque, che tale processo non è determinato da una situazione di crisi aziendale ma da mere esigenze di carattere organizzativo, appare necessario evidenziare come neppure corrisponda al vero il numero dei lavoratori dipendenti interessati da tale riorganizzazione che conta appena 40 unità. Tuttavia, è doveroso rimarcare che di questi, i 24 corrispondente alla forza lavoro esterna, manterrà invariata la propria attività lavorativa, continuando ad operare sullo stesso territorio e in favore della medesima clientela.
Quanto al trasferimento, che interesserà 11 persone, a dispetto di quanto rappresentato, avrà come sede di destinazione le filiali limitrofe di Macerata e Pesaro (tra 50 e 60 km di distanza) dunque senza subire particolari disagi.
Solo per un numero minimale di lavoratori l’Azienda, proprio nell’ottica di mantenimento dei livelli occupazionali, ha prospettato un trasferimento presso le filiali di Perugia (2 persone) e di Arezzo (3 persone), costituendo tale soluzione l’unica possibile per la conservazione dei posti di lavoro.
In considerazione di quanto sopra la Società non può che stigmatizzare le dichiarazioni di coloro che alludono ad una (legittima) scelta imprenditoriale come ad un’operazione elusiva delle procedure e posta a detrimento del tessuto socio-economico della Regione. Così non è.”