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Manovra 2020: i principali punti d’interesse

Il lungo e complicato iter che ha portato all’approvazione della Manovra Finanziaria 2020 giunge al termine proprio nelle ore che ci separano dalle tanto attese vacanze natalizie, quest’anno rese amare da una serie di imposte che colpiranno il nostro Settore.
A meno che non vi siano sorprese dell’ultimo minuto, riepiloghiamo qui alcuni dei punti confermati e certi della manovra, che sono di maggior interesse per i comparti che compongono la nostra filiera il nostro.

PLASTIC TAX
Confermato lo slittamento al 1° luglio 2020 dell’entrata in vigore della plastic tax, che è stata approvata con un’ulteriore diminuzione dell’accisa, rispetto ai previsti 50 centesimi: la nuova imposta sarà di 45 centesimi per ogni chilogrammo di imballaggi monouso in plastica o in tetrapak. Esentati dalla tassa i prodotti in plastica riciclata e quelli costituiti da plurimateriali, laddove la presenza della componente plastica sia inferiore al 40%.

SUGAR TAX
Anche per la sugar tax viene confermato lo slittamento al 1° ottobre 2020 e la quota d’imposizione che è di 10 centesimi al litro.

NB: per confermare il minor incasso dovuto alle modifiche apportate a plastic e sugar tax, il Governo ha previsto un aumento delle accise sui carburanti che porterà a un incremento delle entrate statali pari a circa 1,2 miliardi nel 2021 e a 1,7 miliardi nel 2022.

AUTO AZIENDALI
Slitta a luglio 2020 anche il prelievo sulle auto aziendali e riguarderà solo i veicoli di nuova immatricolazione. Cambiano le aliquote, rispetto all’attuale 30% del costo chilometrico annuo (calcolato in base alle tabelle Aci per una percorrenza annua di 15.000 chilometri), che diventano:

• 25% sulle auto aziendali con emissioni di C02 inferiori a 60 g/km e al 30% su quelle superiori a 60 g/km e inferiori a 160 g/km.
• 40% nel 2020 e 50% dal 2021 per i veicoli con emissioni inquinanti superiori a 160 g/km e inferiori a 190 g/km.
•50% nel 2020 e il 60% a partire dal 2021 per le auto con emissioni superiori a 190 g/km.

 CREDITO D’IMPOSTA
Il superammortamento e l’iperammortamento degli ultimi anni per la digitalizzazione delle imprese (Piano Impresa 4.0) si trasformano in un credito d’imposta. Ecco le percentuali:

  • 40% in 5 anni su investimenti fino a 2,5 milioni di euro per i beni necessari alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese;
  • 20% sugli stessi investimenti, ma per la quota di investimenti che eccede i 2,5 milioni fino al limite massimo di 10 milioni;
  • 15% sugli investimenti fino a 7mila euro in beni immateriali, come i software;
  • 6% su tutti gli altri investimenti fino a 2 milioni.

PAGAMENTI ELETTRONICI
Con l’obiettivo d’incentivare i pagamenti elettronici e contrastare l’evasione fiscale, il Governo ha stanziato tre miliardi di euro l’anno nel biennio 2021-2022 per rimborsare in parte le spese effettuate con bancomat o carte di credito. Tali rimborsi riguardano però solo le persone fisiche e non le imprese e le Partite IVA.

 

 

 

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