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Minacce di estorsione a Lavazza, Vergnano, Ferrero, illy e Balocco

09-04-2019 – Sono in corso le indagini per le minacce di estorsione giunte la scorsa settimana, un giorno dopo l’altro, presso le sedi delle aziende Lavazza, Vergnano, Ferrero, Illy e Balocco oltre che di un produttore lombardo di cosmetici.
Le quattro società, tutte leader nel proprio comparto, hanno ricevuto lettere minatorie, provenienti dal Belgio, in cui veniva richiesto il pagamento di una cifra notevole (300.000 euro nel caso della Lavazza), accompagnata da una bustina contenente una polverina verde, immediatamente sequestrata dalla Digos ed inviata all’Istituto Zooprofilattico di Torino per le analisi.
Secondo quanto scritto in perfetto inglese dai mittenti, che hanno precisato di non essere dei mitomani, la polverina sarebbe un veleno che, se ingerito, provocherebbe disturbi gastrointestinali e cardiaci. Se i destinatari delle lettere dovessero rifiutare di pagare quanto richiesto, la polverina verrebbe introdotta nei prodotti delle aziende venduti a scaffale. Di seguito uno stralcio della lettera recapitata alla Lavazza:

In questa busta troverete oleandrina, un tipo di veleno molto pericoloso. Se lo fate analizzare, vedrete che non è uno scherzo. Non vi fate ingannare dall’aspetto: diluito o meno, il veleno è molto efficiente. Come saprete è molto semplice introdurre un po’ di veleno, in polvere o liquido, in uno dei vostri prodotti che si trovano sugli scaffali dei supermercati. Riuscite ad immaginare gli effetti disastrosi, per l’immagine della vostra compagnia, se i clienti iniziassero a morire avvelenati. Quindi, pensateci. Qual è il vostro vantaggio? O perdete 300.000 euro (e per voi non è nulla) o perdete irrimediabilmente la vostra reputazione.

La minaccia ha mobilitato Digos, Vigili del Fuoco, artificieri poiché si temeva si trattasse di polvere esplosiva, come era accaduto qualche giorno prima con le lettere recapitate al sindaco di Torino, Chiara Appendino, e al capogruppo della Lega alla Circoscrizione 6, Alessandro Sciretti.
Sono in corso le indagini di rito, senza interruzione dell’attività delle aziende coinvolte.

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Photo Credit: Tgcom24

 

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