In un’intervista a Adnkronos/Labitalia Ettore Fortuna vicepresidente di Mineracqua – Federazione italiana delle industrie delle acque minerali naturali e delle acque di sorgente – conferma la crescita dei consumi nel 2022 (+4%) con 14.900 milioni di litri venduti.
Ma nei primi mesi del 2023 i dati non sono positivi, “complice anche una fase climatica fredda, con temperature inferiori alla media stagionale, che non ha favorito il settore”.
Una che però non ha riguardato il canale horeca, grazie alla ripresa del turismo e nonostante l’aumento dei prezzi, conseguenza dell’inflazione, a sua volta dovuta all’aumento del gas, del legno, del vetro, del pet, dei costi di trasporto.
E sulla sostenibilità dice:
“L’economia circolare con il sistema ‘bottle to bottle’ che consente di partire da una bottiglia post-consumo per realizzarne un’altra nello stesso materiale riciclato è protagonista nella produzione delle acqua minerali”.
“Le nostre bottiglie – sottolinea – sono fatte di pet, polietilene tereftalato; non è una plastica come le altre: ha proprietà chimico-fisiche che le permettono di stare a contatto con gli alimenti, ha un’eccellente resistenza e, oltre a essere inerte, può essere recuperata e riciclata al 100%, senza perdita di materiale e con molto meno consumo di energia rispetto alla lavorazione del vetro e dell’alluminio. Da più di dieci anni stiamo lavorando sulla sostenibilità, riducendo il peso delle nostre bottiglie con molti investimenti da parte delle imprese”.
In Italia sono 230 le marche di acqua minerale per un giro di affari pari a 3100 milioni di euro al consumo. È quanto si legge nei dati Mineracqua riferiti al 2022. Sono 130 le unità imbottigliatrici che arrivano a produrre 16.500 milioni di litri in un anno di cui 1.600 milioni esportati. I consumi pro capite (minerali + altre confezionate), sempre nel 2022, sono stati pari a 248 litri.
I canali di vendita più gettonati sono iper, super, superettes & discount (75%), horeca, catering e vending (16%) e dettaglio tradizionale + Door to door (9%).