Si tratta di una piattaforma personalizzabile di e-commerce per la vendita di farmaci da banco, acquistati on-line e ritirati al distributore automatico, posto al di fuori delle farmacie. Il distributore dovrebbe essere collegato tramite una app, con la quale il cliente acquista i farmaci, generando una sorta di prenotazione presso una farmacia. Il titolare dell’attività, ricevuta la commessa, inserisce il farmaco richiesto nel distributore, dove il cliente andrà a ritirarlo nel momento a lui più comodo, ad esempio di sera quando il punto vendita è chiuso.
Secondo Federfarma, questa modalità di vendita è di difficile inquadramento all’interno del sistema normativo relativo alla vendita on-line di farmaci senza obbligo di ricetta e, pertanto, ha chiesto parere al Ministero della Salute.
Quest’ultimo si è detto d’accordo con l’associazione, affermando che il distributore automatico posto all’esterno della farmacia, nel quale andrebbero collocati i farmaci ordinati, non può essere considerato sede della farmacia. Inoltre, l’acquisto avviene con una procedura che non può essere considerata equivalente rispetto a quella prevista per la vendita on-line, poiché il ruolo del farmacista resta predominate per la tutela della salute.
Se ciò non bastasse, a chiudere definitivamente la questione, vi è una precisa disposizione della normativa in vigore che non consente la vendita di farmaci a mezzo di distributori automatici. Pertanto, se ciò avvenisse, si tratterebbe di vendita di medicinali al di fuori dei canali autorizzati.