Si chiama Confali, Alimentare Insieme, il nuovo organismo di coordinamento della filiera agroalimentare di Confcommercio presentato a Roma alla presenza di esponenti del governo e della politica e di rappresentanti delle organizzazioni di categoria e delle imprese del settore.
Confali unisce le sette Federazioni nazionali di categoria del comparto agroalimentare già presenti in Confcommercio, tra le quali compare anche CONFIDA, l’unica associazione che rappresenta a livello nazionale l’intera filiera della distribuzione automatica di cibi e bevande: dalle imprese di costruzione dei distributori a quelle di gestione, comprese le aziende che realizzano prodotti destinati al vending e quelle di servizi e commercializzazione. Le altre 6 realtà sono Assipan, Assocaseari, Fedagromercati, Federgrossisti, Fida, e Uniceb.
Un coordinamento che conta, complessivamente, 65 mila imprese associate, per un totale di circa 400.000 addetti e un fatturato complessivo di oltre 51 miliardi, attraverso il quale Confali salda la rappresentanza del settore agroalimentare in un’unica grande organizzazione per dare più forza al dialogo con la politica e le istituzioni e informare il mercato e i consumatori secondo principi di correttezza, trasparenza e verità.
Per Donatella Prampolini, Vicepresidente di Confcommercio e Coordinatore di Confali, “È di fondamentale importanza, per la nostra Confederazione, la nascita di un soggetto che racchiuda in sé tutta la filiera alimentare nella sua complessità, veicolando l’unitarietà e la complessità del settore, troppo spesso gestito a compartimenti stagni. Siamo convinti che si tratti di un cambio di visione strategico, non solo per le aziende rappresentate, ma anche per i nostri interlocutori istituzionali”.
Tra gli obiettivi di questo nuovo organismo:
- garantire la serietà e la solidità della filiera agroalimentare italiana;
- proporre temi ecosistemici, anche di interesse internazionale, quali la sostenibilità ambientale, il benessere animale e la biodiversità;
- sostenere il Sistema Italia garantendo, attraverso le sue imprese associate e i suoi imprenditori, un’equa gestione dei territori e il rilancio e lo sviluppo delle zone rurali;
- negoziare, a livello nazionale e internazionale, le politiche dei prezzi, la politica fiscale e del lavoro, la politica dei trasporti e della logistica;
- sostenere la qualità, la sicurezza alimentare e il prezzo per il consumatore finale;
- progettare e realizzare attività di formazione per gli operatori.