21-10-2014 – Nei primi 9 mesi dell’anno, Nestlé ha registrato un calo del fatturato del – 3,1% dovuto principalmente a variazioni sui cambi che hanno indebolito, più in generale, l’intera economia svizzera.
Il fatturato del gigante dell’alimentare si è attestato su 66,2 miliardi di franchi rispetto ai 66,8 miliardi dello stesso periodo 2013, deludendo le aspettative degli analisti che puntavano su una conferma della performance dello scorso anno.Al netto degli influssi valutari e delle acquisizioni è stata per contro rilevata una progressione del 4,5%. Questa crescita organica è comunque inferiore al 4,7% del primo semestre.
Gli affari si sono indeboliti in particolare in Gran Bretagna, Germania e Italia. In Spagna, Portogallo e Francia si è per contro registrata un progressione. Il continente ha però subito le conseguenze dell’estate fredda, ciò che avuto ripercussioni sullo smercio di bevande e gelati. In Asia si segnala invece il rallentamento della Cina.
Complessivamente la crescita nei paesi emergenti, che contribuiscono per il 44% al fatturato del gruppo, è scesa al 9,5% (-0,2 punti percentuali rispetto ai primi sei mesi). Nei paesi industrializzati le vendite sono aumentate dello 0,5%, contro lo 0,6% registrato nel primo semestre.
A dispetto del rallentamento nel terzo trimestre, il presidente della direzione Paul Bulcke conferma gli obiettivi per l’insieme dell’anno: “Nonostante il quadro economico difficile puntiamo su una crescita per il 2014 di circa il 5%. Questa soglia non era stata raggiunta nel 2013, per la prima volta dal 2009“.
Nestlé aveva reagito vendendo alcuni comparti alimentari e potenziando quelli legati alla salute.
In una conferenza con la stampa e gli analisti del 16 ottobre scorso, Bulcke si è detto convinto che la strategia del gruppo è giusta, indipendentemente dall’evoluzione a breve termine. Sulla stessa linea anche la responsabile delle finanze Wan Ling Martello, che ha sottolineato come il gruppo continui a crescere sebbene sia confrontato con la debolezza dei consumi mondiali.
