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No all’olio di palma anche nei distributori automatici

10-12-2014 – È il grasso maggiormente usato per la preparazione di merendine, biscotti e snack dolci e salati, ma la sua presenza tra gli ingredienti è stata finora occultata sotto la voce generica “oli e grassi vegetali”.
Col nuovo regolamento sull’etichettatura degli alimenti che entrerà in vigore il 13 dicembre, il nome “olio di palma” dovrà essere scritto a chiare lettere sul packaging dei prodotti, ma salutisti e ambientalisti vorrebbero che esso fosse definitivamente escluso dall’industria alimentare che ne fa uso.
Per questo motivo, su Change.org è stata lanciata una raccolta di firme promossa dal ilfattoalimentare.it per dire no all’olio di palma, una petizione che ha superato in pochi giorni il numero di 50.000 firme raccolte e che coinvolge anche il Ministero della Salute, chiamato a modificare le regole degli appalti relativi alle mense scolastiche, ospedaliere e aziendali e ai distributori automatici. Viene chiesto, infatti, che vengano riconosciuti punti ai partecipanti alle gare disposti ad eliminare alimenti contenenti olio di palma tra le referenze proposte.
L’olio di palma è da considerarsi una minaccia per la salute, data la presenza di grassi saturi, e per l’ambiente, essendo causa di devastazione dei terreni e delle foreste.
Come reagirà il 95% dell’industria alimentare che fa largo uso dell’olio di palma?

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