“Il business degli elettrodomestici ha contribuito in modo significativo allo sviluppo di Philips, ma non è una scelta strategica per il nostro futuro come leader delle tecnologie sanitarie, poiché scegliamo di concentrarci ulteriormente sul settore sanitario e di investire su salute dei consumatori e assistenza sanitaria professionale”.
Come riportato da numerosi media, la decisione investe anche lo stabilimento Saeco di Gaggio Montano, dove vengono prodotte le macchine per il caffè, acquistata da Philips nel 2009 e già oggetto di varie fasi di ristrutturazione e tagli, che nel tempo hanno visto un sensibile calo della forza lavoro. Pur avendo attraversato momenti difficili, nel 2019 la Saeco ha prodotto circa 130.000 macchine da caffè e, nel complesso, il settore elettrodomestici e casalinghi ha assicurato a Philips ricavi per 2,3 miliardi su un totale di 19,5 miliardi (+4%).
A sindacati e ai dipendenti la novità è stata annunciata con una mail inviata dai dirigenti italiani del gruppo, che ha suscitato una reazione immediata, tant’è vero che è stata indetta un’assemblea per l’11 febbraio.
“Abbiamo avuto un serrato incontro in azienda – ha dichiarato Marino Mazzini della Fim Cisl – e i dirigenti ci hanno detto che non sono a conoscenza di questo cambiamento che la proprietà vuol fare, cioè un’altra società dove mettere dentro il piccolo elettrodomestico che comprende la macchina da caffè. Vogliamo capire se si vende tutto il pacchetto oppure se si scorporano i vari settori. I tempi della vendita sono nell’arco di 12-18 mesi e abbiamo la sensazione che ci sia già un acquirente”.