16-03-2015 – Gli incontri che nella scorsa settimana hanno visto protagonisti i lavoratori della Perugina di San Sito (PG), le rappresentanze sindacali e la proprietà Nestlé sembrano dare esito positivo e smuovere una situazione che stagna ormai da troppo tempo.
Il primo passo è stato compiuto proprio dai dipendenti dell’azienda umbra che hanno presentato un piano di sviluppo in occasione dell’incontro di mercoledì 11 marzo dall’emblematico titolo”Perugina: un bene comune…un futuro da costruire“.
Per i lavoratori e i sindacati il nocciolo del problema sta nel fatto che la Perugina è un’azienda monoprodotto e, in quanto tale, maggiormente a rischio sul mercato e non in grado di garantire stabilità ai dipendenti, sebbene si tratti di un prodotto di forza internazionale.
È, quindi, necessario che Nestlé cambi strategia, rilanciando prodotti che sono sempre stati suoi fiore all’occhiello come le caramelle Rossana e gli Spicchi. Non è mancato un ulteriore suggerimento a diversificare portando a San Sisto la produzione delle capsuledi caffè Nespresso, prodotto in sempre maggiore espansione nel mercato italiano.
La risposta di Nestlé non si è fatta attendere.
Giovedì 12 marzo, Leo Wencel, CEO dell’Azienda, nel corso di un incontro a Milano con le rappresentanze Uila Uil ha confermato l’intenzione “di rendere Nestlé Italia sempre più grande, attraverso vari progetti tra i quali la presenza a Expo 2015 di un padiglione per valorizzare il prodotto Bacio Perugina e, più in generale, spingendo sull’export delle eccellenze made in Italy, quale ‘chiave di volta’ per il rilancio del gruppo e il contemporaneo mantenimento dei livelli occupazionali”.
A conclusione degli incontri, i rappresentanti delle istituzioni, delle organizzazioni sindacali e dei lavoratori hanno deciso di richiedere al Ministero dello Sviluppo Economico la convocazione di un tavolo nazionale con Nestlé, da aprirsi subito dopo la riunione nazionale che si avrà il 30 marzo con i rappresentanti RSU e Nestlé degli stabilimenti italiani del gruppo.
