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Produzione di caffè: drastico calo entro il 2050

06-09-2016 – A causa dei cambiamenti climatici la produzione di caffè subirà una diminuzione di circa il 50% entro il 2050 e questo perché le piante mostrano una certa difficoltà ad adattarsi all’aumento delle temperature e alla diminuzione delle riserve d’acqua che i suddetti cambiamenti provocano all’ecosistema ambientale.
Lo apprendiamo dal rapporto di ricerca, commissionata da Fairtrade Australia e Nuova Zelanda al Climate Institute di Sydney, dal titolo “A Brewing Storm: The climate change risks to coffee”.
John Connor, amministratore delegato dell’istituto, spiega: “Senza una forte azione per il clima, le aree idonee alla coltivazione del caffè potrebbero dimezzarsi in pochi decenni, spingendo la produzione in una curva ascendente, al di fuori dell’equatore e in conflitto con altri usi del suolo, come ad esempio quello per la conservazione della natura e per la silvicoltura. Entro il 2080 il caffè selvatico, un’importante risorsa genetica per gli agricoltori, potrebbe non esserci più.”
Nel rapporto, gli esperti consigliano di agire quanto prima possibile contro il global warming i cui danni non solo riguarderanno la resa delle coltivazioni di caffè ma anche la sua qualità.
Dobbiamo tener presente che in alcune aree come Messico, Guatemala e Nicaragua i danni già fanno sentirsi, a causa dell’incidenza di parassiti e di malattie che stanno colpendo i raccolti di piccoli produttori provocando, oltre difficoltà agli stessi, anche alterazione del gusto e dell’aroma nonché l’aumento dei prezzi.
Se non si corre ai ripari, i maggiori Paesi produttori di caffè tra cui Brasile, Vietnam, Colombia, Etiopia ed Indonesia si troveranno ad affrontare problemi che, oltre all’ecosistema, influiranno sull’economia interna e globale, considerando che l‘industria del caffè continua a crescere del 5% ogni anno.
Una piccola azione di sostegno potrebbe essere data da noi consumatori che, acquistando caffè proveniente dal commercio equo e solidale, di alta qualità e prodotto secondo standard produttivi a basso impatto ambientale, indirizzerebbe l’industria verso una produzione più sostenibile.

The Climate Institute

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