La proposta non si limita a questo ma è articolata in più parti e riguarda anche l’offerta dei distributori automatici che, secondo le deputate, da questo punto di vista sono carenti, soprattutto in quelle locazioni pubbliche dove vi è grande affluenza di consumatori, come le stazioni, gli aeroporti e tutti i luoghi di attesa o di transito.
Per i ristoratori si prevede lo stanziamento di fondi da destinare all’acquisto di forni e attrezzature da utilizzare in cucina esclusivamente per la lavorazione e preparazione di pasti gluten free e l’organizzazione di corsi di formazione che istruiscano il personale su questo delicato argomento.
A completare la proposta, vi è anche la richiesta di estendere l’utilizzo dei buoni pasto, di cui i celiaci dispongono, nelle farmacie di tutta Italia, e non solo in quelle della propria regione, come ora accade.
In buona sostanza, le tre deputate leghiste intendono riformare completamente la legge n. 123 del 2005 sulla protezione dei malati di celiachia, attualmente in vigore, sebbene – va precisato – l’importo del buono pasto per quest’anno sia stato ridotto del 19%, una novità che di certo non va incontro alle esigenze di chi è affetto da questa malattia e per la propria alimentazione deve sostenere costi ben più alti rispetto ai non celiaci.