Home Italia Proposta di legge del PD: solo snack sani nei d.a.

Proposta di legge del PD: solo snack sani nei d.a.

21-07-2016 –  Umberto D’Ottavio, Massimo Fiorio e Luigi Dallai del PD hanno presentato alla Camera una proposta di legge che, perseguendo i principi della sana alimentazione, si propone di eliminare bibite e snack nocivi dai distributori automatici delle scuole e di tutti i luoghi frequentati da minori.

La norma dice: “È vietata la somministrazione, mediante distributori automatici situati negli istituti scolastici e in altri luoghi pubblici abitualmente frequentati da minori, di alimenti e bevande contenenti un elevato apporto totale di acidi grassi saturi, di acidi grassi trans, di zuccheri semplici aggiunti, di sodio, di nitriti e di nitrati utilizzati come additivi, di dolcificanti, di teina, di caffeina, di taurina e di altre sostanze”.

Se si analizzano nel dettaglio gli ingredienti vietati, si evince che ben pochi dei prodotti abitualmente presenti nei distributori automatici potranno ancora essere venduti e per sapere cosa andrà tassativamente eliminato bisognerà attendere la lista dei cibi che verrà redatta dal tavolo interdisciplinare appositamente costituito. Coloro che avranno l’onere di stilare l’elenco, dovranno tener conto delle già esistenti linee guida ministeriali, oltre che dei recenti risultati degli studi scientifici e delle indicazioni del “Codice europeo 2014”, dai quali si evince la stretta correlazione tra cattiva alimentazione e obesità infantile.
Fortuna che i parlamentari promotori della proposta siano coscienti del fatto che “la presenza di questi distributori è anche una fonte di reddito, visto che le società pagano un canone che di questi tempi può far comodo agli istituti scolastici” e che bisogna”tenere in conto gli interessi immediati di chi lavora nella distribuzione“.

Staremo a vedere. Quel che è certo è che tra invocazioni alla sana alimentazione e all’educazione alimentare ed esaltazione della filiera corta e della produzione agricola, magari bio,  affinché si mettano i giovani nelle condizioni di scegliere il “buono”, chi ne paga le spese è sempre il gestore!

 

Nella foto il progetto Vending Zone della Serim

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