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Ruggine del caffè. Non è il clima a causare epidemie

28-10-2016 – Un nuovo studio sulla ruggine del caffè, che soprattutto tra il 2008 e il 2015 ha causato la distruzione di ampie aree coltivate a caffè nei Paesi sudamericani e in particolare in Colombia, proverebbe che le condizioni climatiche sfavorevoli non siano causa delle epidemie.
Lo studio, pubblicato sul Royal Society Journal Philosophical Transactions e condotto da alcuni ricercatori dell’Università di Exeter nel Regno Unito, è partito dal presupposto che i cambiamenti climatici in atto siano stati la causa scatenante del proliferare della ruggine del caffè, un fungo particolarmente vorace che sembra attingere nuova linfa quando le condizioni del clima non sono favorevoli.
I ricercatori dell’Università britannica, però, respingono l’ipotesi non avendo riscontrato correlazione tra clima ed epidemie se non per il periodo tra il 2008 e il 2011 quando il clima è stato particolarmente contrario. Analizzando, invece, un lasso di tempo più lungo (1990-2015) la correlazione tra i due fattori non sembra evidente.
Gli studiosi attribuiscono, invece, le cause della “roja” nella crisi economica che ha colpito la Colombia nel 2008, a causa della quale il prezzo dei fertilizzanti era aumentato in maniera considerevole, costringendo i coltivatori a farne un uso moderato. Abbassando le difese, automaticamente si è consentito al fungo di proliferare in maniera esponenziale.
Le concomitanti condizioni climatiche in alcuni periodi sono state concausa di picchi epidemici difficilmente arginabili con i mezzi a disposizione dei coltivatori.

Oggi la situazione in Sud America sembra notevolmente migliorata anche grazie al contributo dei governi locali, ai rimpianti e all’individuazione di varietà che sembrano maggiormente resistenti al devastante parassita.

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