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Sugar tax anche in Sudafrica ed è polemica

20-12-2017 – Il Sudafrica è uno dei dieci Paesi al mondo in cui viene consumato il più alto quantitativo di bevande zuccherate, un’abitudine a cui il Parlamento sudafricano ha voluto porre un freno, approvando una tassa sugli zuccheri a tutela della salute dei consumatori.
Approvata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha apprezzato la determinazione del Parlamento sudafricano nel dare priorità alla salute pubblica piuttosto che alle esigenze dell’industria alimentare, la sugar tax ha invece suscitato la reazione avversa della South African Sugar Association che, come altre associazioni nel resto del mondo, ritiene che non sarà certo una tassa sugli zuccheri a risolvere il problema dell’obesità.
Il presidente di Coca-Cola Beverages Phil Gutsche, chiamato in causa dall’Associazione dell’Industria del Beverage, ha ricordato che l’intero comparto garantisce in Sudafrica 200.000 posti di lavoro e che, a causa della nuova tassa, si rischia di doverne tagliare almeno 60.000 con tutte le conseguenza che ne deriveranno a livello sociale. In altre parole, Gutsche sostiene che la nuova tassa non renderà i sudafricani più magri, ma sicuramente li impoverirà.
In Sudafrica la nuova tassa entrerà in vigore dal 1° aprile 2018 e prevede un’imposta di 2,1 centesimi ogni grammo di zucchero nelle bevande, con un’esenzione per i primi 4 grammi per 100 ml di bevanda, portando ad esempio una lattina di Coca-Cola a costare circa l’11% in più. La sugar tax costringerà l’industria del Beverage a riformulare i prodotti per ridurre la quantità di zuccheri aggiunti e, di conseguenza, il sovrapprezzo imposto dall’accisa.

Sudafrica
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