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Una tazzina di caffè per conservare il buonumore

12-04-2017 – I benefici del caffè non sono solo strettamente legati ad aspetti fisiologici, ma rappresentano anche una fonte di piacere da scoprire quotidianamente. La preparazione e il consumo di caffè regalano, infatti, un’esperienza multisensoriale che nasce dalla combinazione dei sensi della vista, dell’olfatto, del gusto e del tatto. Inizia dall’aroma che si sprigiona con l’apertura del contenitore e continua attraverso gli stimoli visivi durante la preparazione, inclusi il colore del caffè e la presenza di crema o schiuma.
Probabilmente l’esperienza sensoriale di una tazzina di caffè inizia già nel momento in cui, entrando in un bar, si sente il suono di una macchina da caffè che, come emerso da recenti ricerche, giocherebbe un ruolo fondamentale nel rapporto giornaliero del cliente con i prodotti, spesso influenzandone i processi cognitivi, le emozioni e il comportamento. Diversi studi suggerirebbero, inoltre, che la percezione dell’aroma del caffè possa avere un impatto sulla concentrazione, scatenando anche emozioni ed evocando ricordi.

Le ultime ricerche presentate dall’Institute for Scientific information on Coffee (ISIC, www.coffeeandhealth.org) hanno evidenziato gli effetti positivi della caffeina sull’umore e sull’attenzione.
Dosi basse o moderate di caffeina (corrispondenti a 2-5 tazzine di caffè al giorno) migliorerebbero il tono edonico – la sensazione di piacere legata a uno stimolo olfattivo – riducendo l’ansia: un’assunzione di 75 mg di caffeina (l’equivalente di 1 tazzina di caffè) ogni 4 ore, porterebbe a un costante miglioramento dell’umore nel corso della giornata, mentre una singola dose di 60 mg di caffeina produrrebbe un miglioramento evidente sull’attenzione e sulla prontezza e sull’umore; inoltre, il consumo di 100 mg di caffeina diminuirebbe significativamente apatia e stanchezza e aumenterebbe il vigore.
Anche il caffè decaffeinato influenzerebbe positivamente l’umore e la capacità cognitiva.

La caffeina tenderebbe ad avere un effetto benefico sull’umore dei consumatori abituali rispetto ai non consumatori, ma se assunta da non consumatori, i miglioramenti nelle performance cognitive sarebbero ancora più evidenti. Le persone anziane sembrano essere più sensibili agli effetti della caffeina sul cambiamento dell’umore rispetto ai giovani. È stato suggerito, infatti, che la caffeina può potenzialmente essere utilizzata come integratore per gli anziani, migliorando l’umore e le performance cognitive nelle attività quotidiane. I maggiori effetti sull’umore sono più evidenti nella tarda mattinata.

Dalla ricerca risulta inoltre che il caffè favorirebbe un comportamento cooperativo, evidenziandone il ruolo come alleato nella condivisione all’interno della socialità. In ultimo, valutando le risposte emotive dopo l’assunzione di caffè, sarebbe emerso che chi lo beve ricerca diverse esperienze emotive dalla bevanda: sensazioni di energia, positività, benessere emotivo e una sensazione di concentrazione mentale.
Il caffè rappresenta, in definitiva, un piacere da gustare con tutti i sensi.

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