23-04-18 – Parcheggio di fortuna in strada, autobus di linea bloccato e traffico in tilt a Trieste.
Tutto questo accade normalmente in tutti i centri cittadini, vuoi per indisciplina degli automobilisti, vuoi per la cronica carenza di parcheggi, ma l’episodio accaduto qualche giorno fa a Trieste coinvolge una società di gestione e un suo caricatore. Questi, parcheggiando nel punto in cui gli autobus svoltano per immettersi in un’altra carreggiata, ha impedito tale manovra, causando il blocco della circolazione e le proteste degli automobilisti. Ordinaria amministrazione nelle nostre città. Questo caso però lascia spazio ad un’altra riflessione: non c’è caricatore di distributori automatici che non si sia trovato “costretto” a violare il regolamento che disciplina la sosta, per poter svolgere il suo lavoro.
E ciò fa comprendere come ogni giorno i caricatori così come i tecnici, nei loro giri di consegne o di interventi, fronteggino continue difficoltà legate al carico/scarico delle merci.
Da questo problema ne nasce automaticamente un altro: quello delle multe che immancabilmente arrivano sulla scrivania del titolare della società di gestione. Su questo punto non esiste una regola e tutto è demandato al buon senso e alla volontà di comprendere la situazione. I casi sono due: l’azienda si fa carico della multa, poiché sa bene che si tratta di un probabile “imprevisto” del mestiere; l’azienda non è disposta a comprendere le motivazioni del caricatore (e quindi la realtà che quotidianamente questi deve affrontare) e gli addossa la responsabilità e il pagamento della multa.
Fatto sta che la seconda ipotesi fa sì che, multa dopo multa, lo stipendio dell’addetto al rifornimento si riduce, spesso sensibilmente se il caricatore opera nei centri cittadini.
Insomma, il problema della sosta dei furgoni aziendali è una questione annosa e di non facile soluzione: può un caricatore “saltare” un rifornimento perché non ha trovato parcheggio? Può parcheggiare lontano dal cliente da rifornire facendo la gincana tra le auto e i passanti col suo carrellino o col suo ingombrante e pesante borsone? Può svolgere un rifornimento sommario o non pulire le macchine per fare presto nel timore che il suo automezzo blocchi il traffico o che passino i vigili? È conveniente per il titolare dell’impresa far viaggiare insieme due operatori di modo che mentre uno va a rifornire, l’altro si occupa del furgone, magari facendo giri a vuoto in attesa che il collega finisca il suo rifornimento?
Tutti quesiti ai quali non è facile dare una risposta concreta.